Desirèe Gullo, vola la petizione contro il padre violento che ottiene eredità materna

Raccolte finora 35 mila firme: "In tanti mi hanno scritto con storie analoghe. Le vittime hanno diritto di avere giustizia anche da adulte e il divorzio deve essere automatico"

Una foto gioiosa di Desirée Gullo con la mamma Carmelina Lizzio

Una foto gioiosa di Desirée Gullo con la mamma Carmelina Lizzio

Corsico (Milano), 28 luglio 2022 - “Mia madre mi ha insegnato tante cose, mi ha lasciato ricordi bellissimi di quello che era e di ciò che voglio essere anche io: gentile, educata, ma anche combattiva. Per questo ho deciso di espormi e di lanciare la petizione”. A Desirèe Gullo, 30 anni, si spezza la voce quando ricorda la mamma, Carmelina Lizzio, morta per il Covid a fine gennaio dello scorso anno. È l’emozione della mancanza, del dolore che soffoca e strozza, ma anche le lacrime di rabbia per “un’ingiustizia”, continua a ripetere. La storia di Desirèe è fatta di sofferenza per un passato di abusi da parte del padre, colpevole di violenza sessuale, maltrattamenti e molestie nei confronti delle due figlie e della moglie. Una “componente sadica nei comportamenti, aggravata dal fatto che le figlie erano minori”, si legge sulle sentenze di fine anni Novanta. “Minacciava anche mia madre di non denunciare, di non dire nulla. Ma lei era coraggiosa, l’ha fatto per noi”, ricorda Desirèe. Anni di buio e dolore, poi la condanna a tre anni di reclusione, “solo uno scontato in carcere, per indulto”, racconta la 30enne di Corsico.

"Mio padre ha voluto anche la quota dell'appartamento"

Dopo un processo lunghissimo, ora la beffa: “Mio padre, condannato per le violenze, percepisce la pensione di reversibilità di mia mamma, una grande lavoratrice che ha fatto così tanti sacrifici per crescerci da sola. Mio padre non ci ha mai dato nulla, neanche i soldi del risarcimento. Gli abbiamo chiesto di rinunciare almeno alla quota dell’appartamento di mia mamma, invece ha voluto anche quella. Per la legge, nonostante quello che ha fatto, è erede come noi. Un'altra violenza inflitta a mia mamma”. Essendo separati e non divorziati, il padre di Desirèe ha tutti i diritti di successione, esattamente come le figlie della donna, scomparsa a 63 anni. Un'ingiustizia che subiscono in molti: la petizione di Desirèe conta in poche settimane oltre 35mila firme e ha fatto venire fuori un mondo di vite come quella della giovane che “subiscono le stesse ingiustizie. In molti mi hanno scritto dicendo che stanno vivendo la stessa situazione, vittime innocenti di un sistema che non tutela chi ha subito queste violenze. Non può esistere la prescrizione per questi reati, le vittime hanno diritto di poter avere giustizia anche da adulte e il divorzio deve scattare in automatico per chi subisce violenze. Mia madre si è indebitata per pagare le spese legali e crescerci da sola. Questo affronto rende ancora più forte il nostro dolore. Vogliamo giustizia. Per noi e per le tante persone costrette a questa assurda sofferenza”.

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