ALESSANDRO
Cronaca

Dal “controllo” all’ingaggio L’ufficio cambia

Alessandro

De Martino*

Finita l’estate, il mondo del lavoro riparte ora nella perdurante incertezza della pandemia. Mentre la scuola sembra aver concluso che la Dad proprio non può sostituire i benefici della presenza, il mondo del lavoro si interroga: ha ancora senso tornare in ufficio, quando abbiamo visto che molte mansioni si possono svolgere (anche meglio?) da casa? Ma se si lavora da casa, come si può controllare che il tempo individuale sia dedicato alle mansioni professionali e non ad attività o interessi privati? Molti imprenditori e manager esprimono la preoccupazione di perdere il controllo e l’efficacia delle loro organizzazioni. Ma davvero, in una Milano del terziario, della creatività e dell’innovazione, è ancora necessario il giro di guardia come in un istituto penitenziario? Le tendenze internazionali parlano chiaro: il futuro del lavoro si allontana dalle mansioni ripetitive e di poco valore aggiunto, quelle vengono rapidamente sostituite dai computer. Un collaboratore soddisfatto e motivato contribuisce meglio al successo dell’azienda. Oggi conta la qualità del risultato, e non il tempo dedicato a raggiungerlo. Ne deriva che il ruolo del management, piuttosto che controllare le ore effettivamente dedicate allo svolgimento del compito, sta nel motivare le persone ed ottenerne l’impegno e l’orientamento allo svolgimento delle proprie mansioni. I collaboratori devono ricevere formazione sull’evoluzione degli strumenti e delle finalità del loro lavoro, il management invece deve imparare a tenere “a bordo” l’attenzione e la creatività dei collaboratori. La parola italiana che descrive questo obiettivo è “ingaggio”, dal francese o inglese engagement, che descrive appunto la capacità di portare le persone a svolgere il loro compito con impegno e intensità qualitativa, piuttosto che a rendersi disponibili per un tempo predeterminato. Le logiche conseguenze sono la flessibilità degli orari e la maggiore responsabilizzazione alla qualità del prodotto. Siamo certi che Milano saprà ancora una volta accompagnare il Paese nella evoluzione del modo di lavorare negli uffici del futuro.* Giornalista