
Alberto Maria Genovese, fondatore di Facile.it
di Nicola Palma
Tutto è iniziato su una terrazza, a Roma. E tutto è finito su una terrazza, a Milano. L’entusiasmante avventura imprenditoriale e lo scellerato epilogo di un mese fa. Il tutto condensato in dodici anni di successi (ed eccessi, scopriamo oggi). È la vita di Alberto Maria Genovese, passato in poche ore da guru delle start-up a stupratore cocainomane. La parabola del rampante napoletano, secondo i curricula reperibili on line e le interviste che ha concesso in più occasioni, inizia dagli studi bocconiani, volano per gli incarichi nelle più quotate società internazionali di consulenza: prima McKinsey, poi Bain. Nel 2005, la prima svolta della sua carriera: eBay, colosso californiano delle vendite on line, lo assume nel ramo "Motors and new business".
E arriviamo al 2008. Alla prima terrazza di questa storia, quella di un signorile palazzo della Capitale: "Cominciamo lavorando la sera e i weekend a un software che trova i prezzi sui siti delle compagnie e li mette a confronto". Per un paio d’anni, resta un’idea da sviluppare nei ritagli di tempo: "Funziona già all’estero, facciamolo in Italia". Così nel 2010 Genovese molla tutto e si dedica anima e corpo alla sua creatura più conosciuta, anche per quel claim pubblicitario diventato tormentone: "Facile.it, Facile.it, Facile.it...". Già, Facile.it, l’uovo di Colombo: un portale che semplifica la vita agli utenti, confrontando per loro le offerte in fatto di assicurazioni, mutui e prestiti. Un’azienda che Genovese contribuirà a rendere grande e riconoscibile sul mercato, per poi monetizzare l’uscita nel 2014 con un assegno da 100 milioni di euro. Un’azienda che ieri, con cortesia, si è affrettata a chiarire che il fondatore "non ha oggi alcun ruolo operativo" e che è attualmente detenuta dai fondi EQT e Oakley, così da non associare il nome di una società che ha continuato a camminare sulle sue gambe a quello di un uomo finito in cella con accuse gravissime.
Pochi mesi dopo la faraonica cessione di Facile.it, Genovese torna in pista con Prima Assicurazioni, in tandem con George Ottathycal: "A me piace Internet e la tecnologia. Quella delle assicurazioni è un’industria spaventosamente grande e spaventosamente profittevole e dove i concorrenti sono ricchi e stanchi. Facile quindi far profitti". Nel 2015 un altro coniglio dal cilindro: Brumbrum.it, piattaforma specializzata nella compravendita on line di auto, fondata con un altro ex McKinsey, Francesco Banfi. La start-up basata a Reggio Emilia attirerà pure l’attenzione di Accel, il venture capital della Silicon Valley, che ci investirà 20 milioni di euro. Genovese è il re Mida della new economy: quello che clicca si trasforma in oro. E con i soldi arriva la bella vita: lui dice di aver girato 94 Paesi, non si nega lusso, vacanze da sogno e dimore esclusive. Come Terrazza Sentimento. La chiusura del cerchio.