Via Valtorta, custode di un condominio sorprende i ladri: pestato brutalmente

L'uomo è stato aggredito a calci e pugni e con gli arnesi da scasso

Il custode del condominio di via Valtorta 38, zona Turro,  mostra le ferite provocategli dall’aggressione selvaggia dei ladri

Il custode del condominio di via Valtorta 38, zona Turro, mostra le ferite provocategli dall’aggressione selvaggia dei ladri

Milano, 10 novembre 2018 - «Sembravano animali, mi hanno colpito in faccia con tronchesi e piede di porco e mi hanno conficcato un cacciavite nella schiena mentre continuavano a darmi calci e pugni dappertutto. Ma io ho resistito per difendere il mio condominio, pensando a tutte le famiglie che si fidano di me. E lo rifarei». Parla il custode del condominio di via Valtorta 38, zona Turro, un romeno di 50 anni che mercoledì si è trovato faccia a faccia con due ladri in pieno pomeriggio. Senza pensarci due volte ha cercato di bloccarli ed è stato aggredito. La colluttazione è andata avanti «per almeno dieci minuti», spiega l’uomo, ed è finita in strada. Alcuni passanti hanno chiamato la polizia che ha arrestato uno dei malviventi: un cileno di 30 anni, con precedenti. Scappato il complice e forse anche un terzo componente che fungeva da palo. Il custode, che chiede l’anonimato «per paura di vendette», è stato dimesso dall’ospedale con 25 giorni di prognosi.

Come si sente?

«Non bene, sento dolore dappertutto. Ho un ematoma sotto l’occhio destro, fratture parziali al naso e a tre costole. Una ferita e altri ematomi alla schiena e a una gamba».

Cosa è successo mercoledì?

«Erano circa le 15.30, ero seduto al mio tavolo quando ho sentito un rumore provenire dalla porta in fondo al corridoio del piano terra. Mi sono affacciato e ho visto un uomo: era ben vestito, profumato, con occhiali da vista. “Cerca qualcuno?”, gli ho chiesto. “Luca, al terzo piano”, mi ha risposo. Ma non c’è nessun Luca al terzo piano. A quel punto mi ha scansato e mi ha aggredito. Io mi sono difeso. Lui ha chiamato rinforzi ed è sceso il complice dai piani superiori. Mi hanno colpito dappertutto, con pugni, calci, il piede di porco e le tronchesi in faccia, il cacciavite nella schiena. Cercavano di scappare ma io gli stavo addosso, finché non siamo finiti in strada e lì ho attirato l’attenzione gridando “al ladro”, dopo essere finito a terra a causa di un pugno. Alcuni passanti hanno chiamato la polizia. Dopo dieci minuti, uno dei due aveva le manette».

Da dove erano entrati?

«Dall’ingresso di via Rovetta 12, mentre io ero alla mia postazione in via Valtorta. Il condominio ha due accessi».

Avevano molti attrezzi da scasso addosso?

«Sì, e non solo quelli. Io pensavo di essere riuscito a prendere il cellulare di uno dei due, ma non è un telefono: è uno strumento per disattivare gli allarmi. L’ho consegnato alla polizia».

Da quanto tempo lavora in questo condominio?

«Da 8 anni. Ci tengo a dire una cosa: sono straniero, romeno, e cerco di dare sempre il meglio. Soffro quando la gente ragiona con pregiudizi: ci sono persone brave e persone che non lo sono, non c’entra la nazionalità».

Come hanno reagito i condòmini?

«Mi hanno ringraziato, c’è un bel rapporto di fiducia tra me e le 30 famiglie del condominio. È sempre brutto quando delle case vengono visitate dai ladri. Due anni fa, dei criminali erano riusciti a entrare di notte a casa di una donna sola con un bimbo piccolo. È stato uno choc. Io cerco di proteggere il condominio: è questo il mio lavoro».

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