SIMONA BALLATORE
Cronaca

Cuori a tamburo: affronto il clima in aula e nel tema

Paglialunga Ieri sera non riuscivo a dormire, avevo i crampi allo stomaco che si sono sciolti quando ho sentito per telefono...

Paglialunga Ieri sera non riuscivo a dormire, avevo i crampi allo stomaco che si sono sciolti quando ho sentito per telefono...

Paglialunga Ieri sera non riuscivo a dormire, avevo i crampi allo stomaco che si sono sciolti quando ho sentito per telefono...

Paglialunga

Ieri sera non riuscivo a dormire, avevo i crampi allo stomaco che si sono sciolti quando ho sentito per telefono le mie amiche. Abbiamo condiviso ansie e riti scaramantici, abbiamo riso e ci siamo confortate a vicenda. E poi finalmente sono riuscita ad addormentarmi. La mattina, casco in testa, ho inforcato la bicicletta, e ho pedalato fino al liceo Parini in via Goito. All’ingresso, ho abbracciato le mie professoresse, che in mezzo agli studenti regalavano sorrisi e

incoraggiamenti. Mi è tornato in mente come vedevo con timore i professori all’inizio del liceo: mai avrei immaginato di ritrovarmi a ballare, cantare e piangere insieme a loro durante la festa delle quinte nel cortile della scuola. E poi è successo. La maturità è iniziata davvero. Niente più ipotesi, simulazioni, conti alla rovescia: eravamo tutti lì, in fila ai lati dei corridoi, con le penne in mano, i dizionari e i cuori che battevano come tamburi. Accanto a me i miei compagni: ultimi sorrisi nervosi e sguardi tesi. Le penne e i portafortuna in bella mostra. Poi sono stati distribuiti i fogli con le tracce: le ho scorse una a una, cercando quella giusta, quella che parlasse a me. Alla fine ho scelto la traccia che prendeva spunto dal brano di Telmo

Pievani: mi ha colpito l’approccio del filosofo al tema dell’impatto ambientale e della conseguente crisi dell’ecosistema. Era un tematica che la nostra professoressa di italiano ci aveva proposto spesso e su cui mi ero anche documentata per conto mio.

Durante le prime tre ore ho scritto di getto lasciando scorrere le idee come venivano. Gli incoraggiamenti dei professori risuonavano nella mia testa. Poi ho fatto una breve pausa per rimettere in ordine i pensieri: con la mente più lucida ho riletto, corretto, sistemato alcune frasi. Per fortuna,

nonostante il caldo, dalla finestra continuava a entrare un vento amico che ci ha accompagnati dall’inizio alla fine. Uscendo dall’aula avevo la testa in fiamme, ma il cuore più leggero. Siamo solo all’inizio e non so cosa succederà domani, ma per oggi posso dire di essermi portata a casa la soddisfazione di come ho

affrontato la pagina bianca: con audacia e sana leggerezza.

* Maturanda liceo

classico Parini