
Le proteste contro Dad e quarantene
Milano, 6 febbraio 2022 - Cambio di passo nella gestione delle quarantene scolastiche. Una rivoluzione soprattutto per primarie, materne e nidi: si resta in classe fino alla scoperta del quinto caso di positività al Covid (alle primarie vaccinati e guariti scordano la Dad), l’isolamento si dimezza e diventa di cinque giorni. Ma ecco che venerdì, alla vigilia del nuovo corso, ad alcune famiglie arriva il temuto messaggino: "C’è un positivo". E il caos corre sulle chat e nei corridoi delle scuole: fiumi di telefonate per quei casi finiti a cavallo tra le norme, si riaffaccia il fantomatico “T0“ (ovvero il tampone che dà il via alla sorveglianza attiva) fino a sabato, per poi scomparire. E si rimpallano le notizie: "Va fatto", "No decade", "Quarantena sospesa", "La legge non è retroattiva".
Tra i presidi c’è chi si porta avanti, leggendo tra le righe il decreto e appendendosi alla frase "Le misure già disposte ai sensi del citato articolo 4 sono ridefinite in funzione di quanto disposto dal presente articolo": congela subito il tampone 0 o 5 e riduce le quarantene. E c’è chi - per sicurezza - fa a fare a tutti i malcapitati "contatti stretti del venerdì" il tampone di controllo. Domani si vedrà: "Attendiamo un nuovo protocollo da Ats", la risposta, mentre le Agenzie di Tutela della Salute e il ministero venivano travolti da domande sul caso specifico rimasto nel limbo. A mettere il punto a capo - alle 14.20 del sabato - ci pensano le Faq del ministero dell’Istruzione alla voce "Io torno a scuola".
"Le disposizioni assunte a seguito di casi di positività accertati in ambito scolastico, che continuano ad avere effetti dopo il 5 febbraio 2022, devono essere modificate alla luce della nuova normativa introdotta con il decreto-legge 4 febbraio 2022, n. 5?": la domanda ricorrente. "Sì, le misure già disposte sono ridefinite in relazione a quanto previsto dalla nuova norma", la risposta. Si volta pagina. Anche se alle primarie c’è chi teme la gestione “mista“ tra vaccinati e non, con annessa burocrazia. Intanto le famiglie, esauste da quarantene a catene, tirano un sospiro di sollievo. Non tutte a dir la verità. "Molti hanno apprezzato il cambiamento, ma c’è anche chi ha paura ed è preoccupato dal fatto che la “bolla“ si chiuda al quinto caso – conferma Malacka Ahmed, titolare del nido Papaveri e Papere di viale Umbria –. Abbiamo spiegato che noi, come struttura, avviseremo comunque sin dal primo caso in modo che possano decidere se tenere a casa il bimbo lo stesso. Certo l’allargamento della casistica è positivo: capitava di avere bolle che erano state chiuse e che, dopo solo due giorni, ritornavano in quarantena. Per le famiglie era devastante. Da lunedì saranno più serene".
"Finalmente vediamo l’uscita dal tunnel – sottolinea Paolo Uniti, direttore di Assonidi –. Anche i contagi tra il personale si stanno allentando, speriamo che non ci siano colpi di coda ma, dopo 24 mesi, e grazie al vaccino torna la voglia di ricominciare, iniziamo a vedere i titoli di coda di questa storia". Nel report di monitoraggio del Sars-Cov-2 nelle scuole lombarde, pubblicato dalla direzione generale Welfare si legge "il trend dei contagi in riduzione in tutte le fasce di età, rispetto alla settimana precedente; in particolare nella fascia 14-18 si conferma un decremento dei casi già attivo a partire dalle ultime quattro settimane". A Milano, al 30 gennaio, risultavano in quarantena 1.730 classi, 20.060 alunni e 1.717 operatori scolastici.