
Coronavirus
Milano, 15 ottobre 2020 - Chi ha avuto il Covid in forma lieve a un mese dalla guarigione ha la metà degli anticorpi che aveva sviluppato contro il coronavirus. Sono i primi risultati di uno studio pilota dell’Ieo, pubblicati sul Journal of Clinical Medicine ; e vanno confermati con studi più estesi per popolazione e nel tempo, già in corso su 1.500 dipendenti dell’Istituto europeo di oncologia che da prima dell’estate fanno il test sierologico ogni mese. L’Istituto ha messo a punto con l’università di Pavia un kit in grado di misurare la quantità e la persistenza nell’organismo delle IgG, utilizzato nello studio pilota su un campione di medici e infermieri ex malati di Covid19. "Abbiamo studiato i sieri di 16 malati di forme meno gravi e di 23 che invece avevano richiesto il ricovero in terapia intensiva, e li abbiamo confrontati coi campioni di 436 persone sicuramente non infette, raccolti prima del 2015 - spiega la ricercatrice Marina Mapelli, che coi colleghi Federica Facciotti e Sebastiano Pasqualato coordina il "laboratorio Covid" dell’Istituto -. I non ospedalizzati avevano livelli di tutti gli anticorpi anti-Covid più bassi rispetto ai reduci dalla terapia intensiva, e questi livelli, tranne che per gli anti-proteina virale N, si erano dimezzati entro un mese dalla scomparsa del virus".
L’osservazione al momento arriva a 4 settimane dalla negativizzazione, ma "i nostri risultati confermano gli studi cinesi e inglesi che hanno dimostrato che gli anticorpi contro il Covid diminuiscono nel tempo e dunque aver avuto l’infezione non è di per sé un’assicurazione contro il virus", conclude Pasqualato, precisando che tuttavia "il concetto di immunità non è legato solo agli anticorpi, perché il sistema immunitario utilizza anche altre difese, come l’immunità cellulare". E però, "in attesa di ulteriori studi", chi ha già avuto il virus deve continuare a proteggersi. Anche perché, ricorda il virologo del San Raffaele Roberto Burioni, ci sono ormai una ventina di casi di reinfezione "ben documentati" nel mondo, con varianti genetiche diverse del Sars-Cov-2.