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Coronavirus, infermiere: "Direttore Trivulzio minacciò 'via le mascherine o licenziamento"

Lo scrive in una denuncia ai pm Franco Ottino, infermiere del Pat e sindacalista Cisl

Pio Albergo Trivulzio

Milano, 8 maggio 2020 - Il "17 o il 18 marzo" il dg del Pio Albergo Trivulzio Giuseppe Calicchio, indagato nell'inchiesta della Procura di Milano, "avrebbe intimato a un infermiere del reparto Bezzi di togliersi la mascherina, minacciandolo, in caso di rifiuto, con l'immediato licenziamento". Lo scrive in una denuncia ai pm Franco Ottino, infermiere del Pat e sindacalista Cisl. E aggiunge che il 13 marzo in risposta ad una lettera dei lavoratori sulla mancanza di mascherine il dg parlò, come si legge nella missiva allegata, di "puro allarmismo"

La lettera: noi senza protezioni per due mesi

Al Pat di Milano sono mancati "idonei dispositivi di protezione individuale sino alla metà di aprile", ossia per quasi due mesi dal caso Codogno, e ci sono state "carenze organizzative" sul piano "dell'efficace isolamento dei nuovi pazienti" e sulle prassi "di contenimento e distanziamento interne ai reparti". Lo scrive un'infermiera della struttura in una delle numerose denunce che in questi giorni stanno arrivando alla Procura di Milano. 

L'infermiera, difesa dal legale Anna Liscidini, racconta ciò che avrebbe visto nel suo reparto a partire da fine febbraio, quando il personale si accorse del primo caso di sospetto Covid. A preoccupare, si legge, "era il fatto che l'anziano ricevesse spesso visite dai parenti, tutti provenienti da Comuni limitrofi" alla "zona rossa" del Lodigiano. C'erano spostamenti tra i reparti di pazienti che "non erano sottoposti a tampone" né se avevano sintomi Covid né quando morivano. Il 14 marzo una "dottoressa", assieme ad alcune caposala, disse alle infermiere di non indossare le mascherine "per non creare scompiglio tra i degenti".