Coronavirus, migliaia in fila per il test (che non dà immunità)

All’indomani del via libera regionale, alcuni gruppi privati hanno iniziato a offrire i sierologici ai singoli cittadini. Ed è subito assalto

Test sierologici

Test sierologici

Milano, 21 maggio 2020 -  L’Oms, il Ministero della Salute e la Regione hanno messo nero su bianco che, sulla base delle conoscenze attuali, anche il più attendibile dei test sierologici è buono solo per la ricerca scientifica. L’Ats Metropolitana ha chiarito ad aziende e altre realtà che nessun esame degli anticorpi (sempre volontario) può sostituire le protezioni e il distanziamento che garantiscono la sicurezza sul lavoro. Dario Beretta, presidente lombardo dell’Aiop che è l’associazione della sanità privata, ha osservato che «qualcuno è voluto partire troppo presto. La caccia del singolo all’esame non deve far perdere di vista il fatto che non dà una patente d’immunità». 

Eppure da martedì 12 maggio, quando la Regione ha fissato le regole per i test sierologici extra servizio sanitario pubblico, la corsa agli anticorpi delle aziende ha contagiato i privati cittadini, ai quali il test non è impedito, benché l’apposita faq sul sito regionale lo sconsigli, invitandoli «in caso di dubbio a rivolgersi al proprio medico di medicina generale (che ora può prescrivere un tampone “pubblico” a chi ha sintomi e ai suoi contatti stretti, anche asintomatici, ndr) e non sottoporsi ad esami senza una precisa indicazione medica», e ricordando che «gli accertamenti eseguiti al di fuori del servizio sanitario regionale sono a totale carico degli utenti». Compreso l’eventuale tampone, necessario in caso di positività a un test sierologico attendibile (con prelievo di sangue e metodica CLIA o ELISA o equivalenti), che sarà rimborsato solo ai positivi al virus per 62,89 euro, la tariffa stabilita dalla Regione. Chi propone i sierologici deve acquistare tamponi per il 10% delle persone che intende testare, e i laboratori autorizzati in Lombardia possono vendere solo il 20% dei tamponi che riescono ad analizzare in più rispetto alla media che producevano per la sanità pubblica il 12 maggio.

Al Pirellone il Pd ha già presentato una mozione chiedendo di mettere a carico della sanità pubblica anche i tamponi negativi di chi è positivo a un sierologico “privato“, e una tariffa standard per i test degli anticorpi. Intanto, alcuni grandi gruppi sanitari privati sono partiti coi test, anche per i privati cittadini. Il Centro Medico Santagostino ha aperto le prenotazioni (online con pagamento anticipato) giovedì 14 e iniziato l’indomani; dopo averne raccolte quattromila ha bloccato le agende perché, ha spiegato all’Adnkronos, c’è il problema del 10% di tamponi da garantire.

Il gruppo MultiMedica è partito già il 13 maggio coi prelievi alla San Giuseppe a Milano, all’Irccs di Sesto, a Castellanza e Limbiate, grazie all’organizzazione, spiegano al Giorno dal gruppo, già sviluppata per una maxi-indagine epidemiologica su cinquemila lavoratori in collaborazione con l’università Bicocca. Nei primi sei giorni i quattro centri hanno effettuato 1.444 prelievi a privati cittadini; 20 erano positivi alle IgM, 213 alle IgG e 60 a entrambe; il tampone viene fatto «contestualmente alla consegna del referto» ai positivi alle IgM (che indicano un contagio recente), per chi è positivo solo alle IgG «un medico valuta la storia clinica e se prescriverlo comunque». Il test costa per tutti 50 euro più tre di marca da bollo e chi deve poi fare il tampone non paga di più; i tamponi, spiegano da MultiMedica, vengono processati nel laboratorio interno accreditato dal 6 aprile.

I prelievi sono ad accesso diretto come gli altri esami del sangue. La Regione, nelle indicazioni impartite il 7 maggio per la riapertura delle attività sanitarie, ha scritto che «gli accessi ai punti prelievo di materiali biologici devono di norma essere regolamentati attraverso prenotazione»; «in ogni caso dev’essere assicurata l’attivazione di sistemi/procedure atte ad evitare assembramento». Da MultiMedica spiegano d’aver interpretato l’indicazione come «buona prassi e non obbligo tassativo»; e a parte qualche problema il primo giorno assicurano che il distanziamento di un metro viene mantenuto aprendo più ingressi e con la security; tra una decina di giorni partirà un servizio “zero code” on line, simile a quelli dei supermercati. 

Si accede invece solo su prenotazione all’Auxologico, dove da venerdì 15 maggio hanno raccolto oltre settemila richieste da singoli e i prelievi sono iniziati lunedì, per ora a Milano nei centri di via Ariosto e via Procaccini, a Meda, Pioltello e Cusano Milanino. Il test sierologico costa 40 euro, ne paga altri 70 chi deve fare il tampone, assicurato «entro pochi giorni dall’esito positivo del test sierologico». Anche qui l’analisi dei tamponi è interna: «Al momento – spiegano al Giorno dall’Auxologico – il numero è tale da poter essere processato nel laboratorio centrale dell’Istituto che ha adeguata capacità produttiva incrementale». 

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