Coronavirus, rientro dall'estero: il tampone ora si prenota con l’app

Nuovo sistema per chi torna da Spagna, Grecia, Malta e Croazia. L’Ats: aperto anche a chi si era già segnalato

Tampone

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Milano, 23 agosto 2020 - Da ieri mattina chi si segnala on line all’Ats Metropolitana perché arriva o arriverà da uno dei quattro Paesi Ue (Spagna, Grecia, Croazia e Malta) indicati nell’ordinanza del Ministero della Salute può prenotare direttamente il test del coronavirus, obbligatorio dal 13 agosto, in uno dei quaranta punti prelievo pubblici e privati che fanno i tamponi nell’area di Milano e Lodi. Senza aspettare di essere richiamato dal call center dell’Ats, che è arrivato a schierare, formandoli in corsa e richiamandoli anche dalle ferie, fino a cinquanta operatori al giorno rispetto ai tre che riuscivano a gestire due-trecento segnalazioni quotidiane dai medici di base prima dell’introduzione del tampone post-vacanze.

La app annunciata venerdì dal direttore dell’Ats Walter Bergamaschi è entrata in funzione ieri mattina alle 10 sul sito che l’Agenzia aveva aperto appena saputo dell’ordinanza (il link è https://portale.ats-milano.it/estero/index.php) per le autosegnalazioni. Nelle prime sette ore, cioè fino a poco prima delle 17, ci sono state 856 nuove registrazioni di persone in arrivo dai quattro Paesi e ben 612 hanno accettato l’appuntamento suggerito dall’app, prenotandolo automaticamente; uno slot “blindato” che si può rifiutare, come hanno fatto gli altri 244 che dovranno quindi aspettare di essere richiamati dall’Ats per fissare il tampone.

Ma l’app al debutto è riuscita comunque a tagliare di due terzi la coda di ieri, così, spiega il dg Bergamaschi, «abbiamo deciso di aprire immediatamente la possibilità anche a chi si era già registrato nei giorni scorsi e non è stato richiamato: è sufficiente ripetere l’operazione in modo da poter prenotare il tampone senza attendere la nostra telefonata». Le autorità sanitarie confidano che le prenotazioni via app, insieme ai tamponi partiti nei tre aeroporti lombardi all’alba del weekend da bollino nero per il controesodo, alleggeriscano il carico del call center impegnato a smaltire una coda ancora di oltre tredicimila persone (ieri gli operatori, che macinano migliaia di telefonate al giorno comprese molte a vuoto, era arrivato a richiamare gli arrivi di lunedì 17), rincorrendo i ritardi sulle 48 ore imposte dal Ministero (anche se l’incubazione del virus arriva sino a 14 giorni) accumulati dall’Ats di Milano e Lodi, dove vive un terzo dei lombardi, che è stata travolta da oltre ventimila richieste di tamponi “di rientro“ in una settimana. 

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