Coronavirus, tremila in piazza contro la Regione: "Sanità lombarda da cambiare"

Manifestazione sul sagrato del Duomo. Ma è lite Mazzali-Majorino sui numeri

La manifestazione in piazza Duomo contro la Regione

La manifestazione in piazza Duomo contro la Regione

Milano, 21 giugno 2020 - Una ragazza porta in giro un cane al guinzaglio con sopra il cartello "Io avrei fatto meglio". Alla manifestazione in Piazza Duomo "Salviamo la Lombardia" il colore di certo non manca. Circa tremila persone (ma gli organizzatori, dal palco, urlano "siamo in 5 mila") ieri pomeriggio si sono radunate all’ombra della Madonnina, anche se in realtà il sole picchiava forte, per dire no alla Regione Lombardia, chiedere le dimissioni del governatore Attilio Fontana e dell’assessore al Welfare Giulio Gallera (entrambi a Roma, dove ieri mattina hanno incontrato Papa Francesco) e proporre una radicale riforma del sistema sanitario lombardo.

Spazio alle associazioni dei familiari delle vittime del Covid-19, soprattutto degli anziani che erano ricoverati nelle Rsa. Nessun intervento a microfono per i politici del centrosinistra, che pure c’erano. In primis l’europarlamentare del Pd Pierfrancesco Majorino, uno dei promotori della mobilitazione e della richiesta di commissariamento della sanità lombarda, già respinta dal Governo Conte. Uno dei primi interventi è quello di Cecilia Strada, figlia del fondatore di Emergency Gino, che invita i manifestanti, distanziati grazie a strisce posizionate sul sagrato, a sedersi per un minuto di silenzio in ricordo dei morti a causa del Covid-19. Alla fine del minuto, scatta un lungo applauso. Poco dopo, don Virginio Colmegna, responsabile della Casa della Carità, sottolinea che dopo quanto accaduto "nulla sarà più come prima". L’auspicio dei manifestanti è un ribaltone a Palazzo Lombardia, i militanti della sinistra-sinistra sembrano lanciare la volata per le Regionali, ma alle elezioni mancano ancora tre anni.

Si notano le bandiere di Rifondazione comunista (con la falce e il martello) e di Sinistra italiana. Ma in piazza ci sono anche gli esponenti del Pd lombardo. Oltre a Majorino, presenti il senatore Franco Mirabelli, la segretaria milanese Silvia Roggiani, i consiglieri regionali Pietro Bussolati e Paola Bocci, i consiglieri comunali Elena Buscemi, Diana De Marchi e Alessandro Giungi. Non c’è il sindaco Giuseppe Sala, come preannunciato. Majorino non è stupito: "Beppe mantiene un aplomb istituzionale, a differenza degli assessori regionali De Corato e Bolognini". C’è, invece, il delegato alle Periferie del sindaco, Mirko Mazzali, che su Facebook scrive: "Bene ma non benissimo. Il distanziamento era rigoroso e aiutava nel far sembrare esserci più gente, ma in realtà non c’erano mille persone. Sono andato per curiosità e nonostante ritenga che chiamare “assassino’’ Fontana sia sbagliato". Majorino replica: "Mirko, hai visto un’altra manifestazione". Il cane con il cartello "Io avrei fatto meglio", intanto, sbadiglia. Sarà per il caldo.

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