Coronavirus, a Milano controlli nelle stazioni e giro di vite sui locali

Misure anti-contagio, le direttive del ministero: verifiche in autostrada e termoscan negli scali ferroviari. Stretta su bar e ristoranti

Coronavirus, le stazioni ferroviarie saranno controllate

Coronavirus, le stazioni ferroviarie saranno controllate

Milano, 9 marzo 2020 -  La direttiva sui controlli nelle aree "a contenimento rafforzato" è stata adottata ieri sera dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. Come previsto dal decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri, che ha introdotto forti limitazioni alla mobilità in tutta la Lombardia e nei territori delle province confinanti di Piemonte ed Emilia Romagna, le indicazioni del Viminale, che dovranno essere tradotte nelle prossime ore in "misure di coordinamento" da parte del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto Renato Saccone, vanno nella direzione di una stretta alla mobilità in entrata e in uscita da Milano e dal resto della Regione, per cercare di contenere il rischio di contagio da coronavirus.

Gli spostamenti potranno avvenire "solo se motivati da esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute da attestare mediante autodichiarazione". Proprio quei documenti verranno passati sistematicamente al setaccio dalle forze dell’ordine "lungo le linee di comunicazione e le grandi infrastrutture del sistema dei trasporti". Per quanto riguarda "la rete autostradale e la viabilità principale", toccherà alle pattuglie della Polstrada fermare le auto in ingresso e in uscita e verificare la veridicità delle autocertificazioni; servizi identici verranno svolti pure in città da parte di polizia, carabinieri e polizia locale. Sul fronte dei principali scali ferroviari, dalla Centrale a Garibaldi fino a Rogoredo, l’indicazione è quella di incaricare la Polfer di canalizzare i passeggeri "al fine di consentire le verifiche speditive sullo stato di salute dei viaggiatori, anche attraverso apparecchi “termoscan“".

Lo stesso vale per gli aeroporti, anche se lo stop annunciato di Alitalia su Malpensa e la riduzione ai soli collegamenti nazionali per Linate (che si aggiunge all’alt ai voli da diversi Stati esteri) dovrebbe tradursi in un sensibilissimo calo delle presenze: "Negli aeroporti delle aree dei territori “a contenimento rafforzato“ – si legge nella direttiva – i passeggeri in partenza saranno sottoposti al controllo, oltre che del possesso del titolo di viaggio, anche della prescitta autocertificazione". L’articolo 4 specifica, infine, che "la sanzione per chi viola le limitazioni agli spostamenti è quella prevista in via generale dall’articolo 650 del codice penale (inosservanza di un provvedimento di un’autorità: pena prevista è l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino a 206 euro), salvo che non si possa configurare un’ipotesi più grave quale quella prevista dall’articolo 452 del codice penale (delitti colposi contro la salute pubblica che persegue tutte le condotte idonee a produrre un pericolo per la salute pubblica)". Ora queste norme generali dovranno essere tradotte a breve in provvedimenti su misura per Milano e provincia da parte di vertici istituzionali e forze dell’ordine al tavolo della Prefettura. Intanto, già ieri pomeriggio sono stati scattati i controlli su bar e ristoranti, che devono abbassare l e cler tassativamente entro le 18 e nell’orario di apertura devono evitare assembramenti e far rispettare la regola del metro di distanza tra un cliente e l’altro.

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