REDAZIONE MILANO

Milanese in fuga dal coronavirus "tradita" dalla puntura di una vespa

La donna soggiornava in una casa di Mulazzo pur abitando nel territorio di Milano, così i vigili hanno inviato una comunicazione al sindaco

La puntura di una vespa ha inguaiato la milanese con seconda casa in Toscana

Milano, 19 marzo 2020 - L’aculeo di una vespa ha punto sul collo una casalinga intenta a curare i fiori nel giardino di una casa nel Comune di Mulazzo. La donna spaventata sia dal dolore che dalla possibile reazione allergica ha deciso di recarsi subito al pronto soccorso dell’Ospedale di Pontremoli. Una corsa col batticuore perché lo shock anafilattico è sempre dietro l’angolo per chi abita in campagna. Ma i sanitari l’hanno tranquillizzata praticandole le cure del caso e dopo una breve permanenza in astanteria l’hanno dimessa. Così la paziente se n’è tornata tranquillamente a casa, senza pensare che al triage ospedaliero avevano registrato i suoi documenti e che sulla carta sanitaria risultava residente in provincia di Milano.

La caccia ai vacanzieri del virus che scatenata in questa settimana per evitare le fughe dalle zone critiche non poteva sfuggire in ospedale e una segnalazione per sospetta inosservanza delle regole è arrivata ai vigili urbani di Pontremoli che hanno svolto accertamenti. E hanno constatato che la donna soggiornava in una casa di Mulazzo pur abitando nel territorio di Milano, così hanno inviato una comunicazione al sindaco Claudio Novoa per competenza.

L’ordinanza regionale, conforme al decreto della presidenza del consiglio, prevede infatti che chiunque abbia fatto ingresso in Toscana provenendo da zone a rischio epidemiologico ha l’obbligo di tornare alla propria residenza comunicando la circostanza alle autorità sanitarie. Il rispetto della legalità in questo caso è fondamentale per evitare rischi inutili. Le operazioni di controllo proseguono serrate con accertamenti a tappeto sulle persone i cui spostamenti però possono essere regolarmente motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità. Su questo fronte la polizia urbana pontremolese utilizza anche segnalazioni che arrivano dai cittadini preoccupati di un eventuale contagio. Sono numerose le seconde case in Lunigiana e la tentazione di evadere dalle zone più colpite dal virus è allettante.