Coronavirus, piano fase 2 a Milano: ecco come cambia la vita in città/ IL TESTO

Tra le proposte più spostamenti in bici o a piedi, più vita di quartiere e tavolini all'aperto per ristoranti e negozi

Dehors in strada

Dehors in strada

Milano, 24 aprile 2020 - Introdurre il limite di velocità a 30 all'ora in maniera diffusa a Milano, predisporre servizi a portata di tutti a 15 minuti a piedi e tavolini sui marciapiedi per i ristoranti. Ecco alcune delle proposte del Comune di Milano sulla Fase 2 pubblicate sul sito dell'ente in un documento aperto al contributo della città chiamato 'Milano 2020. Strategia di adattamento'. Ben 17 pagine per riorganizzare la città perché Milano “cambi ritmo”: lavoro, commercio, mobilità, tempo libero, cultura. Proposte che abbracciano tutti gli aspetti della vita cittadina e approfondiscono lo scenario della ripartenza del Comune di Milano dopo l’emergenza epidemica Covid19.

"E' un documento aperto al contributo di tutti perché nessuno ha la bacchetta magica sul futuro e anche noi vogliamo ascoltare e confrontarci con chiunque vuol dare una mano per prendere le migliori decisioni", ha spiegato l'assessore Pierfrancesco Maran in un post sul suo profilo Facebook. E così, a partire da lunedì 27 aprile, attraverso un form” online “sarà possibile inviare il proprio contributo al testo. La raccolta continuerà per tutto il mese di maggio. I contributi saranno raggruppati per materia e il loro contenuto pubblicato insieme a una valutazione di fattibilità. Il documento aggiornato sarà quindi reso disponibile e commentabile in modo permanente in un ambiente collaborativo, per garantire il suo aggiornamento dinamico a fronte degli scenari in continua evoluzione”.  Il documento è articolato su alcuni ‘capisaldi’ che palazzo Marino indica come la “visione” della città: governance, diritti e inclusione; economie, risorse e valori; lavoro; tempi, spazi e servizi; sostenibilità. Da qui si delineano le “strategie, azioni e progetti” in tutti gli ambiti con la premessa di un’attività di “pianificazione urgente e dinamica” da parte degli enti locali.

"Auspichiamo di tornare al più presto a vivere nella piena normalità - si legge nel documento - godendo delle libertà alle quali eravamo abituati fino al gennaio 2020, ma crediamo sia necessario attrezzarsi al meglio per gestire lo scenario più probabile, di adattamento verso un 'nuovo ordinario', attraverso una fase di 'contenimento post lockdown'. Sarà necessario essere preparati anche in vista di eventuali future situazioni di criticità che potrebbero verificarsi e, quindi, impostare una fase di 'contenimento pre lockdown' e prevedere il rischio di nuovi lockdown, facendo tesoro dell'esperienza vissuta nella Fase 1. In poche  parole, è necessario organizzarsi per una convivenza non breve con questo virus".

Il piano punta in generale su una riorganizzazione dei tempi e degli spazi della città: dalla ridefinizione dell'uso delle strade e degli spazi pubblici, all'aumento degli spostamenti con la bicicletta e a piedi, alla riscoperta della dimensione di quartiere per vivere la città in modo diverso, senza il pericolo di creare assembramenti. Ma anche al consolidamento dello smart working, al ripensamento degli orari della città, delle scuole, dei negozi, delle attività produttive. Si sta pensando anche di individuare delle fasce orarie dedicate alla popolazione più vulnerabile. Un ritorno alla vita di quartiere che comporta anche la riorganizzazione della medicina territoriale in grado di intercettare nuove ondate del virus. 

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