
L'edicolante Paolo
Arese (Milano), 29 marzo 2020 - Dorme in branda nel retro del suo negozio per proteggere i genitori anziani dall’eventuale contagio del virus. "Rimettersi in piedi, sarà durissima, non tutti ce la faremo". A parlare è Paolo Domante del bar edicola El Bar Lafus di via Caduti ad Arese (nella foto con l’amico Fabio Mezzadri).
Separato, quattro figli, bar chiuso a seguito dei decreti per il contenimento del Covid-19, va avanti con la sola vendita dei giornali. "Sono qui a lavorare in edicola e mi sento anche fortunato per questo rispetto ad altri, ma i margini di guadagno sono bassissimi, vado avanti perché fermarsi vorrebbe dire impazzire, non so per quanto si potrà resistere in queste condizioni di totale incertezza"" aggiunge Domante. "Governo e Regione dovrebbero anche chiedere alle banche di non incassare in questo momento sui finanziamenti. Ci dicono che daranno 600 euro alle partite Iva? Quando? Come? E’ da un mese e mezzo che non si lavora, per la nostra categoria non c’è cassa integrazione e allora mi chiedo come faremo".