PAOLO VERRI
Cronaca

Debolmente positivi in isolamento: la Regione chiede meno severità

Lettera dell’assessore Gallera al ministero della Salute: "Va bene garantire la sicurezza ma basta misure sproporzionate, servono nuove linee guida"

Giulio Gallera

Milano, 23 luglio 2020 - «Siamo tutti concordi sull’importanza di garantire la sicurezza delle persone, nella certezza però di non infliggere misure sproporzionate»: è questo il senso della nota inviata dall’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, al ministero della Salute chiedendo nuove linee guida per i debolmente positivi al Coronavirus. Degli 8.947 soggetti ancora positivi al virus in tutto il territorio regionale, infatti ce ne sono circa duemila che hanno una carica virale molto bassa e che comunque sono – ricordano dalla Regione – «costretti a stare ancora in isolamento, in virtù delle regole dettate dalle linee guida del Ministero della Salute, che considerano un soggetto guarito solo dopo la negatività di un doppio tampone eseguito a distanza di 24 ore». 

«Una situazione per la gestione della quale la Regione – si legge ancora nel comunicato diramato da Palazzo Lombardia – ha chiesto indicazioni precise al Ministero della Salute, al Comitato Tecnico Scientifico e all’Istituto Superiore di Sanità».  «Questo pomeriggio (ieri pomeriggio ndr) – ha spiegato Gallera – ho inviato una nuova nota, dopo quelle già inoltrate dalla Direzione Generale dell’Assessorato, il 10 e 22 giugno, affinché ci vengano fornite linee guida aggiornate alla situazione attuale, soprattutto alla luce degli studi scientifici che hanno dimostrato la scarsa possibilità di infettare da parte di questi soggetti».

Alla lettera dell’assessore sono allegate non solo le precedenti comunicazioni ma anche i risultati dello studio condotto su 280 soggetti guariti da Coronavirus dall’Irccs San Matteo di Pavia, in collaborazione con l’Istituto zooprofilattico della Lombardia e dell’Emilia Romagna, l’ospedale civile di Piacenza, l’ospedale universitario “Le Scotte“ di Siena e il Policlinico di Milano. Una ricerca che aveva evidenziato che tali pazienti avevano cariche virali basse e che il segnale di sopravvivenza del virus era meno del 3%. 

«Questi prolungati periodi di isolamento – ha concluso Gallera – stanno generando situazioni in molti casi insostenibili e con risvolti psicologicamente negativi in soggetti fragili, come per esempio una bambina di 4 anni nel milanese per la quale abbiamo già interessato il Ministero della Salute. Siamo tutti concordi sull’importanza di garantire la sicurezza delle persone, nella certezza però di non infliggere misure sproporzionate. Mi auguro pertanto che il Ministero della Salute, che tramite il direttore generale della Prevenzione Giovanni Rezza, nell’ultima missiva del 23 giugno scorso, si rimetteva a un pronunciamento del Cts, fornisca alla Lombardia e di conseguenza a tutto il Paese, una linea che garantisca sicurezza e appropriatezza».