MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Coronavirus, "Crisi orribile". E ai compro oro c’è la fila

Boom di milanesi che cercano di vendere i gioielli di famiglia. "Prima veniva la classe media, ora tutti"

Le immagini di alcuni giorni fa davanti a un Monte dei pegni nel centro di Torino

Milano, 9 maggio 2020 - «Arriva tanta gente in cassa integrazione o in attesa dei 600 euro dell’Inps, con bisogno di liquidità. Chiedono di poter essere pagati in contanti, non con assegni, per poter sostenere le spese quotidiane". Lo raccontano da “Magic Gold”, uno dei Compro oro cittadini che ha due negozi, uno in viale Misurata 19 e l’altro in viale Troya 14. La crisi dovuta al Covid si fa sentire e spinge molte persone a vendere o impegnare gioielli e beni di valore bussando alle porte di Compro oro o alle sedi del Monte dei pegni, tappe gettonate in tutta Italia in questo inizio di fase 2 per assicurarsi contanti garantiti. "Abbiamo notato un aumento di clienti nei giorni scorsi, alla riapertura dopo il lockdown", spiegano in uno dei negozi. File di persone, anche se diluite nel corso di tutta la giornata. Agli sportelli piovono lamentele per la crisi, per "questo periodo orribile", è il ritornello.

Certe storie spezzano il cuore. "Ci è capitato di servire un signore che sperava di guadagnare svariate centinaia di euro vendendo un bracciale di famiglia. Peccato che il gioiello non fosse nemmeno d’oro, ce ne siamo accorti valutando il monile. L’uomo ci è rimasto malissimo, noi non potevamo neppure acquistarlo...". Il desiderio di vendere non si era fermato neppure durante la sospensione dell’attività per l’emergenza virus, a marzo e ad aprile: "Numerose persone telefonavano, pregandoci di ritirare comunque gioielli e oro per far fronte alle esigenze familiari, ma noi abbiamo rifiutato perché non consentito dalla legge. L’azienda è accreditata alla Banca d’Italia e può ritirare da privati, acquistandoli, sia monili e sia oro da investimento, come monete e lingotti".

La tipologia di oggetti che la gente porta ora da vendere sembrerebbe invariata rispetto a prima, "continuiamo a ricevere un po’ di tutto", evidenziano i dipendenti. Ma cambia invece la clientela: "Prima del Covid, l’85% dei nostri clienti era costituito da persone medio-facoltose che vendevano non per necessità. Ora i clienti vengono invece quasi tutti solo per necessità immediata di denaro". E se prima del Covid erano pochi quelli a lamentarsi del prezzo di vendita, ora si cerca di massimizzare. Ad ogni costo. Perché ogni euro può fare la differenza. È capitato anche, sempre negli ultimi giorni, che qualcuno vendesse gioielli personali "per non lasciarli ai ladri: così ci è stato detto. Gioielli quasi sempre mai indossati. I proprietari hanno preferito portarli al Compro oro e guadagnare qualcosa piuttosto che lasciarli a eventuali ladri d’appartamento, che non si sono fermati neanche durante il lockdown...".