GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Coronavirus, scavi e collaudi fermi: rischio ritardi per la M4

Al lavoro solo 400 operai su mille, gli altri

La M4 in costruzione

Milano, 10 marzo 2020 - ll decreto varato domenica dal Governo per contenere il diffondersi del Coronavirus rischia di ritardare i lavori di realizzazione della Metropolitana 4 e di far slittare l’inaugurazione della prima tratta della futura linea Blu, quella di appena tre fermate tra l’aeroporto di Linate e la stazione ferroviaria Forlanini. Un’inaugurazione fin qui prevista entro la fine di gennaio del 2021. 

Da ieri, per effetto del decreto, manca all’appello oltre la metà degli operai, dei tecnici e degli specialisti solitamente impegnati nei cantieri, tant’è che già alle 18.30 le aziende del consorzio M4 si sono riunite per fare un punto della situazione e capire come procedere. Per intendersi, i cantieri della nuova metropolitana occupano indicativamente mille persone ogni giorno, ma ieri se ne contavano 400 circa. Gli altri sono rimasti nelle regioni d’origine, per lo più quelle del meridione con Abruzzo, Basilicata e Calabria in testa. Regioni nelle quali sono andati prima che il decreto diventasse realtà. Regioni che da domenica hanno fatto scattare la quarantena per quanti provenivano dalla Lombardia, nel frattempo diventata un’unica zona arancione. Per almeno 14 giorni niente ritorno in Lombardia. A complicare la situazione sono le condizioni nelle quali si alloggia nei campo base e nelle quali si lavora nei cantieri, non sempre adatte a garantire il rispetto della distanza di sicurezza utile a prevenire la trasmissione del virus. In sintesi: ieri si è presentato in cantieri solo chi è residente in Lombardia e chi in Lombardia è rimasto pure nel weekend, per ragioni di lavoro e no, pur avendo la residenza altrove. 

Da ieri le due talpe sono ferme e con esse lo scavo delle gallerie della tratta centrale della M4, quella tra San Babila e il parco Solari. E altrettanto vale per i collaudi degli impianti e dei treni lungo la minitratta che deve aprire a inizio del 2021. «Per motivi di sicurezza ogni talpa richiede una squadra di circa 60 persone – spiega Fabio Terragni, presidente del Consorzio M4 – e in questo momento noi non abbiamo neanche la metà degli operai disponibili. Le gallerie della tratta est ed ovest sono finite, quella centrale è finita al 60%. Ma mi preoccupano di più le lavorazioni critiche, quelle che impattano su altre lavorazioni, e la difficoltà a proseguire con le prove degli impianti e dei treni lungo la galleria est – ovvero lungo le tre stazioni della minitratta Linate-Forlanini Fs – perché qui occorre personale specializzato e perché bisogna passare dalle verifiche dei periti dell’Ufficio Speciale Trasporti a Impianti Fissi (Ustif ndr) che vengono da fuori regione». Il rischio di accumulare ritardi è evidente. Ma Terragni è prudente: «Oggi è presto per dire se ci saranno o no ritardi, dobbiamo valutare il da farsi, capire come procedere. Siamo in stretto contatto con il Comune oltre che con tutte le aziende».