Coronavirus, l'appello di Burioni: "Quarantena e isolamento rigido, senza eccezioni"

L'allarme del noto immunologo: "E' molto più pericoloso della Sars"

Roberto Burioni

Roberto Burioni

Milano, 21 febbraio 2020 - "Le ultime notizie mi portano a ripetere per l'ennesima volta l'unica cosa importante. Chi torna dalla Cina deve stare in quarantena. Senza eccezioni". Così ha scritto su Facebook e Twitter l'immunologo Roberto Burioni, in riferimento al caso di Coronavirus accertato a Codogno, nel Lodigiano. "Spero che i politici lo capiscano perché le conseguenze di un errore sarebbero irreparabili", ha aggiunto il medico del San Raffaele.

Burioni, con il l collega Nicasio Mancini, aveva recentemente pubbicato un'analisi su 'Medical Facts' proprio sul Covid-19. "Non dobbiamo scherzare con questo virus - scrivevano i due medici - la sua 'minore gravità' rispetto, per esempio, alla Sars è un'arma a doppio taglio: meno rischio di morte per il singolo, ma, allo stesso tempo, maggior rischio di trasmissione. Il che equivale a dire che questo nuovo coronavirus è molto più pericoloso di quello precedente, perché molti più individui rischiano di essere infettati". Gli esperti, commentando due recenti pubblicazioni sul Covid-19, evidenziavano come "il nuovo coronavirus può essere trasmesso anche quando i sintomi non sono ancora presenti, o lo sono in modo sfumato". Burioni e Mancini concludevano quindi che "l'isolamento rigido sotto stretto controllo medico è quanto di più serio ed efficace possiamo fare in questo momento. Facciamolo. Continuiamo a farlo".

Sul caso lodigiano è intervenuto anche l''assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera. "Potrebbe essere un contagio asintomatico, i nostri tecnici stanno investigando per capirlo - ha detto intervenendo ad Agorà Rai Tre - adesso il paziente è in isolamento al Sacco; per isolamento adesso si intende anche il proprio domicilio, con una serie di precauzioni per tutte le persone che sono entrate in contatto con il paziente. Stiamo approntando tutte le misure necessarie, coordinandoci con il ministero della Salute. Il paziente, che non è stato in Asia, potrebbe essere stato contagiato in una cena con un amico rientrato dalla Cina. Tra la cena e il manifestarsi dei sintomi sono passati 16-18 giorni".

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