
Almeno un contagiato da coronavirus su 10, all’interno di una comunità accademica che è grande come una città: quella dell’università Statale di Milano. In 14 mila fra studenti e personale sono stati arruolati per una breve indagine - anonima alla fonte - condotta nel periodo tra il 14 e il 30 aprile e coordinata dal professor Carlo La Vecchia, ordinario di Statistica medica. Il questionario includeva una serie di domande sui sintomi correlati a Covid-19 (febbre, cefalea, raffreddore, tosse, perdita dell’olfatto, disturbi gastrointestinali, e separatamente febbre oltre 38,5 gradi) nelle 3 settimane precedenti. Nel periodo complessivamente coperto dallo studio, dal 24 marzo al 30 aprile, il 21.8% dei soggetti ha riportato sintomi di tipo Covid-19, e l’1.5% febbre superiore a 38.5° C; 217 soggetti hanno eseguito almeno un tampone. Di essi, 46 erano risultati positivi (21.3% di quelli eseguiti, 0.3% del complesso dei rispondenti).
"Ipotizzando che solo la metà dei sintomi segnalati sia riconducibile a Covid-19, la nostra indagine conferma che circa il 10% della nostra comunità accademica sarebbe stata affetta da Covid-19" spiegano gli autori della ricerca. "Anche se non rappresentativi della popolazione generale, questi dati confermano che, anche ignorando i casi asintomatici, Covid-19 ha colpito una parte sostanziale della comunità accademica in marzo e aprile, ampiamente superiore rispetto ai casi registrati" concludono.