Coronavirus, a Milano 267 contagiati: casi triplicati in tre giorni

Sono 70 più del giorno prima; 119 in città, mentre gli altri in provincia. Giovedì il primo decesso

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Milano, 7 marzo 2020 -  Sono arrivati a 267 ieri i contagiati dal coronavirus nella provincia di Milano, 70 più del giorno prima; 119 in città, che li ha visti triplicare in tre giorni e giovedì il primo decesso, di un 92 enne con patologie cardiache. Eppure i numeri della metropoli e degli altri capoluoghi lombardi a parte Cremona sono ancora giudicati "contenuti, in rapporto alla popolazione", dice l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera mostrando la mappa dell’evoluzione del coronavirus in Lombardia dal 22 febbraio al 5 marzo. In 13 giorni si passa da due puntini al confine meridionale (il Basso Lodigiano) a uno sfogo di morbillo con due crateri nel primo punto e sopra, sulla media Val Seriana candidata seconda zona rossa in Lombardia. "Fa impressione", riconosce l’assessore, che oggi sottoporrà al board degli esperti lombardi, e in seguito ai sindaci dei capoluoghi, i dati e le proiezioni sullo sviluppo dell’infezione realizzate da un professore di Trento, ma già chiarisce che se il contagio non sarà rallentato da un cambiamento "radicale" dei comportamenti di tutti "rischiamo di vedere non un picco, ma una continua crescita".

E il sistema sanitario non reggerebbe l’urto di ricoverati. La Lombardia, che ha chiesto al Governo la facoltà di sospendere l’attività ambulatoriale pubblica e privata, lunedì non dirà agli ospedali di annullare tutte le prenotazioni che non siano urgenti e non differibili: " Saranno loro a decidere come ridurre per recuperare il personale necessario a curare i pazienti corona che invieremo". E hanno bisogno di intensivisti, infettivisti, pneumologi: i fisioterapisti e i neuropsichiatri, ad esempio, potranno confermare gli appuntamenti. Quanto ai poliambulatori esterni, "spesso hanno medici in libera professione, non li possiamo precettare. Chiederemo di invitarli a mettersi a disposizione e di mantenere il più possibile le attività, tenendo conto anche delle prestazioni prenotate da tempo".

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