Quinto Romano, morti la stessa notte dopo 50 anni insieme

I copri senza vita trovati dal figlio. Nessun segno di violenza

Un'anziana coppia (foto di repertorio)

Un'anziana coppia (foto di repertorio)

Milano, 3 luglio 2019 - Sono stati insieme per più di mezzo secolo. Lui originario della Sicilia, lei della Calabria. E pure l’ultimo passo l’hanno compiuto mano nella mano, forse inconsapevolmente. È capitato in passato che marito e moglie, specie se in età avanzata ed entrambi affetti da gravi malattie, abbiano deciso consapevolmente di morire nello stesso momento, magari utilizzando dosi killer di medicinali, per non rimanere soli nel momento dell’addio al compagno di una vita. I

n questo caso, però, è andata in maniera diversa: i due coniugi, lui classe ’35 e lei classe ’36, sono deceduti per cause naturali la stessa notte, quella tra venerdì e sabato scorsi. È stato il figlio cinquantaduenne della coppia, alle 15 di sabato, a entrare nell’abitazione di famiglia, in uno stabile di Quinto Romano, e a scoprire i corpi senza vita dei due genitori. Subito è partita la chiamata al 112, e sul posto sono arrivati i carabinieri della stazione Magenta e del Nucleo operativo della compagnia, che a loro volta hanno avvisato il medico legale: nessun segno di violenza è stato riscontrato sui cadaveri, entrambi sono deceduti la notte precedente al ritrovamento. Sul posto sono intervenuti anche gli esperti della Sezione investigazioni scientifiche, che non hanno rilevato nulla di anomalo, tanto che, d’intesa con il pm di turno, le salme sono state affidate ai familiari per le esequie. È ipotizzabile che i coniugi siano stati colti da malore a pochi minuti di distanza l’uno dall’altro? O che uno dei due si sia accorto dell’improvvisa scomparsa dell’altro e abbia deciso di lasciarsi morire? L’afa dello scorso weekend, che ha raggiunto picchi insostenibili proprio venerdì, ha giocato un ruolo nella morte dei due coniugi di Quinto Romano?

Una vicenda molto simile era avvenuta poco meno di due anni fa in viale Omero: lì, nel loro appartamento al civico 26, erano stati ritrovati senza vita la sera del 20 ottobre 2017 Silvano Toffetti e Irea Gualandi, di 85 e 93 anni. Nessun segno di violenza pure in quell’occasione, né fughe di gas o di monossido di carbonio a spiegare quei due cadaveri. Alla fine, era rimasta solo un’ipotesi, l’unica possibile per gli investigatori: il decesso quasi contemporaneo dei due, entrambi alle prese da tempo con patologie croniche. Prima uno, probabilmente Toffetti, stroncato da un malore; poi l’altra, straziata dalla morte dell’amato marito. Un anno prima, il 4 dicembre 2016, se n’erano andati insieme due coniugi di 82 e 85 anni residenti in via Filiberto, in zona Sempione: lui, secondo la ricostruzione fatta allora dalla polizia, aveva sparato a lei, colpendola alla testa e al cuore, e poi aveva rivolto la pistola contro di sé, mirando prima alla pancia e poi alla testa. I due erano stati ritrovati vestiti di tutto punto: la donna, in particolare, aveva un mazzo di fiori tra le mani, un foulard a cingerle la fronte, un angelo di plastica sul torace e un crocifisso adagiato sull’addome.

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