Comune-Governo, prove di disgelo Sala: presto vedrò il ministro Franco

Il sindaco: di burocrazia si muore, l’esecutivo ci faccia usare i 145 milioni di euro di avanzo del 2021. Salvini: casse vuote ma Palazzo Marino rinuncia ai fondi per San Siro. La replica: non sa cos’è un bilancio

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di Massimiliano Mingoia

Il sindaco Giuseppe Sala si è scambiato un paio di messaggini sul cellulare con il premier Mario Draghi già lunedì, quando in Consiglio comunale il primo cittadino ha attaccato l’esecutivo sulla mancanza di aiuti da parte del Governo per il bilancio in rosso di Palazzo Marino ("siamo due persone ironiche", sorride Sala). E ieri il sindaco ha parlato al telefono con il ministro dell’Economia Daniele Franco: "Lo vedrò la prossima settimana, al suo ritorno dagli Stati Uniti". Qualcosa si muove nei rapporti tra Comune e Governo, dopo il duro affondo del primo cittadino in aula ("Se sarò costretto a fare effettivi tagli li farò perché è una mia responsabilità, però non posso esimermi dal dire che non ho fiducia in un Governo che non ascolta la città che ha sempre celebrato come suo traino, dall’Expo 2015 alle Olimpiadi 2026").

Parole durissime, che ieri, durante una videointervista pomeridiana con Repubblica, Sala ha un po’ addolcito, sostenendo che la sua fiducia nel premier resta, ma sui sostegni economici del Governo al Comune – a Milano mancano 200 milioni di euro per far quadrare i conti – quattro mesi di interlocuzioni con Franco non hanno portato a nulla. Il sindaco, in ogni caso, fissa un paletto, in risposta agli attacchi del centrodestra sul possibile aumento delle tasse e taglio dei servizi comunali: "Io non voglio toccare i servizi e ovviamente ribadisco che non agiremo per nulla sulle tasse e sui costi. Escludo radicalmente che faremo aumenti, vedremo che soluzione trovare". Una delle soluzioni che Palazzo Marino propone al Governo è la seguente: "Noi – continua il primo cittadino – abbiamo avanzi di amministrazione, dallo scorso anno abbiamo 145 milioni e non possiamo usarli nel bilancio preventivo che si fa entro il 31 maggio, ma possiamo usarli nel primo assestamento che si fa in giugno. Che senso ha? Di burocrazia si muore quindi troviamo delle formule per poter andare avanti e garantire i servizi ai cittadini".

Il presidente dell’Associazione nazionale Comune italiani (Anci) Antonio Decaro, intanto, dà ragione a Sala: "I temi sollevati dal sindaco di Milano rappresentano le preoccupazioni di tutti i sindaci, che l’Anci da tempo ha esposto in maniera pressante in tutti gli incontri istituzionali". Anche il governatore lombardo e lumbard Attilio Fontana si dice "preoccupato" per le risorse che mancano alle Regioni: "Stiamo ancora aspettando 1,4 miliardi di euro di risorse per far fronte alle spese per il Covid". Il leader della Lega Matteo Salvini, invece, attacca il primo cittadino milanese: "Sala si lamenta perché le casse del Comune sono vuote, ma rinuncia a un miliardo di euro di investimenti privati sulla città per la nuova e moderna area di San Siro. Basta con i no e con i ritardi, Milano merita il futuro". La replica del sindaco non si fa attendere: "Ecco un altro che non studia e che non sa cosa è un bilancio. E nemmeno quali sono le regole per i lavori pubblici".

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