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Colpo alla gang dei latinos, 13 in carcere: tra le accuse pestaggi e accoltellamenti

Blitz della polizia: i ragazzi, alcuni dei quali minorenni, fanno parte di una banda di latinoamericani molto violenta e gerarchizzata. Per entrare nel gruppo c'era una sorta di rito d'iniziazione (FOTO)

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Milano, 1 luglio 2014 - Un colpo alla pandilla del "Trinitario" dice la polizia. Tredici domenicani, alcuni dei quali minorenni, appartenenti alla gang, sono stati arrestati a Milano, con le accuse di tentato omicidio, rapina, lesioni, porto abusivo di armi e spaccio di sostanze stupefacenti. Nelle prime ore di martedì gli agenti della Squadra mobile hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare in carcere per fatti commessi dal novembre 2011 a febbraio 2014. Le misure sono state emesse dal gip del tribunale ordinario Vincenzo Tutinelli e per il tribunale dei minori da Marilena Chessa. (Le foto dell'operazione)

Sono accusati anche del pestaggio di due rivali avvenuto lo scorso 7 gennaio nella metropolitana di Sesto Rondò e dell'accoltellamento di altri due sudamericani avvenuto il 13 febbraio successivo nella metropolitana di piazza De Angelis, oltre che del tentato omicidio di un marocchino per debiti di droga avvenuto a Pavia il 16 settembre di due anni fa gli undici dominicani e un salvadoregno, di cui due minorenni, arrestati oggi nell'ambito di un'inchiesta della squadra mobile sulla pandilla dei Trinitario.

Una banda latinoamericana molto violenta e molto gerarchizzata di cui si è parlato una prima volta sui giornali nel gennaio 2011, quando in viale Fulvio Testi a Cinisello Balsamo un ragazzo di 22 anni riconducibile a questo gruppo era stato ucciso a accoltellate da decina di sudamericani. L'inchiesta della squadra mobile, partita da questa vicenda e dalla denuncia nel novembre 2011 di un sudamericano vicino al gruppo rivale dei Kommando pestato da tre membri dei Trinitario, ha poi fatto luce sulla pandilla, composta a Milano da una trentina di persone per lo più della Repubblica Dominicana, facente capo fino al 2012 a Jonatahn La Rosa Paniagua, e poi da Ogando Ramirez detto Flaco, ancora oggi "prima suprema di Italia", come gli indagati chiamano la guida suprema nazionale. Gli arrestati sono tutti accusati a vario titolo di associazione per delinquere, due tentati omicidi, lesioni personali, rapina aggravata, porto abusivo d'armi e spaccio di sostanze stupefacenti. Accusa questa contestata a una donna arrestata in flagranza di reato oggi perché trovata in possesso di 80 grammi di cocaina. 

Per entrare nella gang bisognava superare un rito d'iniziazione che prevedeva un pestaggio da parte di membri piu' anziani. Al termine si doveva enunciare una serie di promesse tipo "giuro davanti a Dio e al mondo di essere Trinitario fino alla morte". Una volta accettati, bisognava rispettare regole precise, tra cui il versamento di una quota per le attivita' della banda e il pagamento di un piccolo indennizzo ai detenuti. In caso di violazione delle norme, era previsto un violento pestaggio. Elemento caratterizzante erano delle sottili collane colorate che a seconda della tonalita' rappresentavano il grado gerarchico. La personalita' piu' influente prendeva il nome di Suprema.