LAURA LANA
Cronaca

Cologno, la loro vita per la libertà. Premi agli eroi della Resistenza

La consegna degli attestati alle famiglie, il sindaco: anche la nostra comunità diede il suo contributo

La consegna degli attestati alle famiglie, il sindaco: anche la nostra comunità diede il suo contributo

La consegna degli attestati alle famiglie, il sindaco: anche la nostra comunità diede il suo contributo

Una cerimonia di consegna degli attestati di merito civico ai cittadini colognesi protagonisti della Resistenza. È stata la novità di queste celebrazioni del 25 Aprile a Cologno Monzese. "La città non fu estranea alla lotta per la libertà: anche la nostra comunità diede il proprio contributo, testimoniando che la Resistenza fu un fenomeno ampio, diffuso, popolare - ha dichiarato il sindaco Stefano Zanelli -. Celebrare l’80esimo anniversario significa onorare chi ha combattuto per restituire dignità e diritti al nostro Paese, ricordando che la democrazia che viviamo quotidianamente è frutto del coraggio di cittadini comuni. Con la consegna degli attestati vogliamo esprimere la nostra riconoscenza e ribadire l’importanza di continuare a coltivare quei valori".

A ritirarli le famiglie di Italia Teresa Missana, Antonio Fanzel, Emilio Mario Ortolina, Mario Sacchi, Francesco Denti e Mario Del Corno. Ortolina era un sellaio: fu arrestato il 9 settembre 1943 a Grasse, nella Francia orientale, e poi internato nei campi di concentramento. È uno dei sopravvissuti: liberato l’8 maggio 1945, tornato a Cologno proseguirà la sua attività nel negozio di famiglia. Antonio Fanzel, invece, non farà più ritorno a casa. Di origini venete, manovale specializzato al laminatoio Falck Vittoria di Sesto San Giovanni, fu arrestato il 28 marzo 1944, portato via nella notte, come molti altri operai sestesi.

Trasferito nel carcere di Monza, poi a San Vittore e alla caserma Umberto I di Bergamo, il 5 aprile viene mandato a Mauthausen e muore a Gusen il 20 agosto 1944. "Ottant’anni fa anche da Cologno è partito un contributo coraggioso e determinato alla lotta di Liberazione. La nostra città non è stata spettatrice: è stata protagonista con volti, nomi e azioni che hanno scritto la storia - ha ricordato Zanelli -. Cologno ha lottato con gli scioperi del pane e nelle fabbriche. Ha resistito con gli Imi che rifiutarono di aderire alla Repubblica sociale. Ha camminato con le staffette partigiane. Ha protetto, con coraggio, grazie a figure come don Carlo Testa, il parroco che salvò persone nascondendole in chiesa, mettendo a rischio la sua vita. A Cologno, come nel resto d’Italia, la Resistenza non è stata il gesto eroico di pochi, ma una spinta collettiva".

E così ora Cologno sogna la Medaglia d’oro alla Resistenza, come quella assegnata alla vicina Sesto. "Oggi i testimoni diretti non ci sono più. Ma c’è la nostra voce, il nostro impegno, il nostro dovere di tenere viva la memoria".