Coldiretti: "Stop al cibo in provetta"

L’associazione scende in campo con una petizione contro l’uso di alimenti artificali: obiettivo 3mila firme

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di Barbara Calderola

Tremila firme contro il cibo in provetta. Coldiretti scende in campo contro la carne sintetica che ha ottenuto il primo via libera negli Stati Uniti, i banchetti della crociata hanno fatto tappa a Melzo. La petizione è un altolà per Bruxelles "giochiamo d’anticipo - spiega il presidente di zona Alessandro Rota – abbiamo organizzato una grande mobilitazione per fermare la deriva che mette a rischio il futuro dell’intera filiera". Il testo può essere sottoscritto nei mercati contadini di Campagna Amica, negli eventi della Federazione interprovinciale e negli uffici dell’associazione. "L’obiettivo – precisa il presidente – è promuovere una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione di alimenti artificiali, dalla carne che nasce in laboratorio, al latte “senza mucche“, al pesce senza mari, laghi e fiumi. Merci che potrebbero presto inondare il mercato europeo sulla spinta delle multinazionali e dei colossi dell’high-tech". "Già a inizio 2023 – chiarisce Coldiretti - potrebbero arrivare a livello Ue le prime richieste di autorizzazione alla vendita ed entro il primo semestre del nuovo anno sugli scaffali Oltreoceano potrebbero comparire i primi alimenti “innaturali“. Una china sostenuta da importanti campagne di marketing che tendono a nascondere gli interessi speculativi in ballo per esaltare invece il mito della maggior sostenibilità rispetto alle tradizionali attività di allevamento e di pesca". Nella lista nera non c’è solo la bistecca senza stalla. "Ci sono società che vogliono aprire una fabbrica chimica in Danimarca per la produzione di latte senza mungitura. E in Germania si lavora a bastoncini di sostanza ittica coltivati in vitro, mentre negli Usa si stanno buttando anche sul sushi “forzato“". "Gli investimenti in questo campo stanno crescendo – ancora Rota – dietro ci sono colossi della nuova finanza mondiale. L’esempio più lampante è quello del settore della carne ingegnerizzata, dove solo nel 2020 sono stati impiegati 366 milioni di dollari, con una crescita del 6mila% in 5 anni".

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