MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Figli con cognomi diversi? Niente sconto mensa

Mamma denuncia la discriminazione. Poi Milano Ristorazione si scusa

Giulia Castellini

Milano, 20 ottobre 2017 -  «Il primo a chiedere spiegazioni è stato mio marito. Poi io. Ma la risposta è stata la stessa, data da due operatrici diverse del call center del Comune: “Non ha diritto alla tariffa agevolata per la mensa scolastica perché le sue due figlie non hanno lo stesso cognome”. Io ero furiosa e ho raccontato tutto su Facebook». Un post che finora ha ottenuto quasi 500 «mi piace» e reazioni varie, 170 condivisioni e 50 commenti. Il giorno dopo la questione è stata risolta: lo sconto sarà applicato. È quanto accaduto a Giulia Castellini, che ha due bimbe iscritte allo stesso istituto comprensivo. Ha diritto allo sconto del 50 per cento sulla quota della figlia maggiore, ma in base a quanto da lei segnalato «volevano negarmelo per via dei cognomi diversi delle bambine». Milano Ristorazione parla di «incomprensione», sottolineando che «mancavano informazioni da parte della madre e, l’operatrice, anziché indagare a fondo e capire la situazione, ha fornito a sua volta informazioni scorrette che hanno generato l’equivoco sulla questione paternità».

«Ho ricevuto la richiesta di acconto sulle rette della mensa, 98 euro per ciascuna figlia - spiega Castellini - ma sapendo del diritto allo sconto mio marito ha telefonato martedì al call center del Comune e gli è stato detto che siccome le bambine hanno cognomi diversi non lo avremmo avuto». A quel punto la signora ha telefonato spiegando che «le mie bambine sono sorelle, che importanza ha se hanno due padri diversi? Siamo una famiglia, perché dovrei dare spiegazioni? Alla signora del call center che insisteva sul fatto che il problema fosse il cognome, ho replicato dicendo che allora dovrebbero considerare fratelli tutti i bimbi che hanno lo stesso cognome. Ero pronta a portare lo stato di famiglia. Ma mi è stata detta una frase che ha aumentato la mia rabbia». Quale? «Ho detto alla signorina che il primo padre era deceduto (cosa non vera). E lei mi a quel punto è diventata più gentile e mi ha detto “allora cambia tutto”. Ma come? Cambia la tariffa se si è una giovane vedova o una donna che vuole rifarsi una vita?». La retta ammonta «a 680 euro all’anno. Con lo sconto, una delle due bambine paga 340». Finalmente «mercoledì sono stata contattata dall’ufficio rette di Milano Ristorazione. Una signora molto cordiale si è scusata per le risposte che abbiamo avuto dal call center del Comune. Avremo l’agevolazione». Milano Ristorazione parla di «incomprensione». Dal Comune fanno sapere che non ci saranno mai discriminazioni, men che meno legate a situazioni familiari. Giovedì la signora Castellini, in un secondo post su Facebook, ha ringraziato tutti coloro che le hanno manifestato solidarietà.