NICOLA PALMA
Cronaca

Nascondeva la cocaina in una bambola, preso il grossista di via Padova

Blitz del commissariato Villa San Giovanni: in cella il settantunenne Francesco Capuano

La polizia

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La coca la teneva in una bambola di stoffa e sul balcone, dietro una cassa di birre. Più di 400 grammi di cocaina destinati, secondo gli accertamenti investigativi, a rifornire i pusher che spacciano al dettaglio nei palazzi di via Arquà, via Chavez e via Clitumno. Francesco Capuano – settantunenne originario della pugliese Barletta e un curriculum criminale che conta pure una condanna per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti costatagli più di dieci anni di carcere – era tornato nel giro dalla porta principale: da grossista della "bianca" sulla frequentata piazza di via Padova.

E proprio lì l’hanno intercettato mercoledì pomeriggio gli agenti dell’Investigativa del commissariato Villa San Giovanni, coordinati dal vicequestore Alessandro Chiesa: in tasca aveva 2.900 euro, che all’inizio ha provato spavaldamente a giustificare sostenendo di averli appena vinti al Lotto. Dopo le prime resistenze a forza di "Senza mandato non potete fare nulla" e "Ora chiamo il mio avvocato", Capuano è salito in casa con i poliziotti, nell’appartamento al civico 94 che condivide con la compagna (estranea ai fatti). "Ho due etti, trovateli", la sfida. Detto fatto: gli agenti di Villa San Giovanni li hanno scovati nel ripostiglio, nascosti in una Befana di pezza. Il resto l’ha fatto il cane Radau, dell’unità cinofila, che ha fiutato gli altri due etti tra le cianfrusaglie accatastate alla rinfusa sul balcone.

D’intesa con il pm di turno Bianca Maria Eugenia Baj Macario, gli agenti hanno portato Capuano a San Vittore, in attesa dell’udienza di convalida davanti al gip. Il blitz è nato, come spesso capita, dal combinato disposto tra la conoscenza del territorio e le informazioni raccolte dalle fonti confidenziali. Nei giorni scorsi, l’attenzione dei poliziotti si è concentrata su un paio di stabili particolarmente problematici di via Arquà, dove, per intenderci, basta una piccola disattenzione per mettere in allerta le vedette e veder vanificate ore e ore di appostamenti in borghese. Martedì scorso proprio lì è scattata un’operazione-lampo degli uomini del commissariato, che si è conclusa con l’arresto di uno spacciatore egiziano e con il sequestro di 30 grammi di hashish e di una ventina di "palline" di coca già pronte per la vendita. Lavorando su quella pista, gli investigatori hanno ripreso in mano una dritta di qualche tempo fa su un italiano fornitore di coca per i “cavallini” dei palazzi-fortino.

Così è emerso l’identikit di Capuano, finito sotto i riflettori soprattutto per quella vecchia quanto pesante condanna come narcos di medio-alto livello. Mercoledì il controllo in via Padova: il settantunenne era in compagnia di un’altra persona, proprio davanti allo stabile dove risiede (anche se ai poliziotti risultava in realtà un altro indirizzo come domicilio). Il ritrovamento dei 2.900 euro ha fatto capire agli investigatori di essere sulla strada giusta, nonostante la strampalata scusa del settantunenne: "Sono il risultato di una vincita".