MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Azienda odontoiatrica fallita: l'odissea infinita dei pazienti

Odos Service aveva convenzioni con diverse Asst tra Milano e hinterland La curatrice fallimentare ha trovato un operatore, la normalità è ancora lontana

“Lady sorriso“ Maria Paola Canegrati: il suo impero sfumato nel 2017 per un’inchiesta

Trovate questo articolo all'interno della newsletter "Buongiorno Milano". Ogni giorno alle ore 7, dal lunedì al venerdì, gli iscritti alla community del “Giorno” riceveranno una newsletter dedicata alla città di Milano. Per la prima volta i lettori potranno scegliere un prodotto completo, che offre un’informazione dettagliata, arricchita da tanti contenuti personalizzati: oltre alle notizie locali, una guida sempre aggiornata per vivere in maniera nuova la propria città, consigli di lettura e molto altro. www.ilgiorno.it/buongiornomilano

Milano, 16 febbraio 2021   «Mia figlia doveva togliere l’apparecchio ai denti. E’ stata un’odissea. Alla fine, siccome non poteva più aspettare, l’ho accompagnata all’ospedale Sacco. Ci sono mamme e papà che hanno già pagato apparecchi e che aspettano ancora la visita per prendere le impronte della bocca ai loro bambini. Altri pazienti che non sanno a chi rivolgersi: un disagio enorme, anche perché non c’è stata nessuna comunicazione ufficiale". Federica è mamma di una bambina di 9 anni che fino a pochi mesi fa era in cura al centro odontostomatologico dell’ospedale Macedonio Melloni (Asst Fatebenefratelli-Sacco) gestito da Odos Service Srl, di cui è stato dichiarato il fallimento lo scorso ottobre dal Tribunale di Monza. Risultato: cure ai pazienti sospese in diverse città della Lombardia e posti di lavoro in bilico. Le aziende socio-sanitarie territoriali (Asst) che avevano rapporti con la Odos Service sono l’Asst di Niguarda, Monza, Vimercate, Rhodense, Fatebenefratelli e Multimedica. La Odos, ricordiamo, è l’azienda che aveva raccolto il testimone di Servicedent di “Lady sorriso“, Maria Paola Canegrati, nel tentativo di salvare quel che restava del regno dell’imprenditrice monzese arrestata nel 2017 per corruzione e condannata in primo grado a 12 anni di carcere. Ma, con il fallimento, per pazienti e lavoratori è ricominciato il limbo. Quale sarà il futuro? La curatrice fallimentare Elisabetta Brugnoni, dopo aver dovuto sospendere l’attività della Odos Service, ha cercato e trovato un operatore del settore disposto ad affittare i rami d’azienda ancora produttivi: la ditta Gafin Hospital del gruppo Gerhò Spa di Bolzano, che ha garantito l’assorbimento dei lavoratori e la ripresa delle cure per i pazienti. «All’Asst Niguarda - spiega Brugnoni - il servizio è ripartito da un mese. Con l’Asst Fatebenefratelli-Sacco è in programma una riunione per definire gli ultimi aspetti". Dall’Asst rispondono che "già da mesi siamo impegnati a riorganizzare la riattivazione del servizio. Dopo l’interruzione, la Asst ha provveduto ad affiggere apposita cartellonistica informativa nei presidi interessati (Macedonio Melloni e Fatebenefratelli, ndr) e, al contempo, ha offerto l’erogazione dei servizi odontoiatrici ai pazienti, presi precedentemente in carico dalla Odos all’ospedale Melloni, e disposti a recarsi al Sacco. Altri, invece, hanno rifiutato adducendo difficoltà a raggiungere il presidio, preferendo attendere la riapertura dei centri al Fatebenefratelli o al Melloni". Dopo il fallimento di Odos, il consigliere regionale del M5S Marco Fumagalli aveva depositato un’interpellanza in Regione.