Clima, impianti rifiuti, logistica I verdi: stop alle colate di cemento

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"A tutto gas, ma nella direzione sbagliata". È con questo slogan che ieri Legambiente ha dato appuntamento a tutti gli ecologisti dell’Adda-Martesana per inaugurare il tour di sensibilizzazione sulla crisi climatica. Bandiere e striscioni e un centinaio di attivisti si sono ritrovati fuori dalla stazione di Cassano "per chiedere al governo un impegno serio contro il surriscaldamento del pianeta. Per lasciarci alle spalle il carbone non c’è bisogno di nuove centrali a gas fossile, ma di decuplicare la velocità di sviluppo delle fonti rinnovabili. E sulla tassonomia verde l’esecutivo esprima in sede Ue una netta contrarietà all’introduzione di gas e nucleare tra le fonti green". Così il presidente Barbara Meggetto ha lanciato dall’hinterland la campagna che nelle prossime settimane farà tappa a Milano, Lodi, Mantova e Brescia. Il tema va di pari passo con i problemi del territorio e i gruppi ne hanno approfittato per accendere ancora una volta i riflettori "su impianti di trattamento rifiuti non condivisi e l’imperversare della logistica", spiega Giuseppe Moretti, alla guida della sezione locale. Il gruppo ha appena depositato il secondo ricorso al Tar contro il biogas a Masate e attende la pronuncia del tribunale amministrativo sull’insediamento di Lidl a Vaprio.

"Una battaglia in punta di diritto sulla legge regionale che non classifica colate di cemento da 125mila quadrati come consumo di suolo. Ci auguriamo che la magistratura sgomberi il campo da equivoci". Problemi che si intrecciano con le grandi questioni ambientali che interessano il Paese e che passano fuori dalla porta di casa: "Una delle cinque nuove centrali da 20mila Mega Watt che il ministero della Transizione vorrebbe installare in Lombardia sarà proprio a Cassano e a Roberto Cingolani diciamo “no, grazie“". Bar.Cal.

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