Cinisello, i collettivi marciano verso il Comune: "Lo Spazio 20092 non sia cancellato"

Dopo lo sgombero, gli occupanti del capannone di via Cremona chiedono all'amministrazione comunale un tavolo di confronto sull'emergenza abitativa

Cinisello Balsamo (Milano) - “Casa per tutti, miseria per nessuno”, dicono in coro associazioni, collettivi, sostenitori che hanno marciato da via Cremona 10 fino al municipio. “Anche se lo Spazio 20092 è stato sgomberato, la nostra esperienza non deve morire”, ribadiscono dopo che questa mattina, martedì 21 febbraio, l’ex capannone industriale è stato sgomberato con un intervento di Questura e Prefettura. Stasera dalle 18, chi ha promosso e sostenuto quell’iniziativa si è ritrovato davanti ai cancelli per poi marciare verso il centro di Cinisello Balsamo, sempre scortato dalle forze dell’ordine. Musica, striscioni, cartelli che recitano lo slogan “Casa, diritti e dignità”.

Un centinaio di persone ha partecipato alla mobilitazione, per ribadire che, in città, c’è un problema sociale e abitativo e, a quest’emergenza, nessuno sta mettendo un freno. “Siamo qui dopo otto anni. Stamattina c’è stato lo sgombero. La narrazione di questa giornata non è semplice. Ma possiamo dire che lotta e l’autorganizzazione di questi anni ha portato le istituzioni a trovare soluzioni, che altrimenti non ci sarebbero state”. Una quarantina gli occupanti nell’ex ditta, qualche famiglia era stata sistemata nei mesi scorsi, attraverso i bandi pubblici. Cinque famiglie anche stamattina sono state ricollocate altrove dall’Aler: alcune in via Friuli, altre a Sesto San Giovanni e una a Cologno Monzese. In carico sono state prese le fragilità e i nuclei con minori. “Ma per i single non ci sono state soluzioni e, quindi, queste persone si sono dovute riorganizzare da sole – spiega Elio Catania del collettivo Spazio 20092 -. Le case non spuntano da un giorno all’altro: significa che potevano essere messe a disposizione anche mesi fa per queste famiglie. Rivendichiamo comunque la sistemazione di questi nuclei, per anni lasciati senza risposte”. Ma la battaglia non può finire qui. “Chiediamo da tempo che l’amministrazione si doti di un regolamento per i Sat, le sistemazioni abitative temporanee che consentono di agire con uno strumento ulteriore ai bandi. La Giunta non vuole attivarle? Allora potrebbe agire in emergenza, con le assegnazioni dirette, in deroga alle graduatorie”.

A settembre i collettivi avevano organizzato davanti al Comune un primo flashmob, quando già l’Enel aveva annunciato che avrebbe staccato la corrente all’immobile di via Cremona. Poi, prima di Natale, c’era stato un volantinaggio durante il consiglio comunale. “Come allora, anche oggi chiediamo all’amministrazione di convocare un tavolo di confronto e di dialogo per dare risposte al territorio rispetto all’emergenza abitativa e sociale. Stamattina non c’erano neanche gli assistenti sociali e i dirigenti con i quali abbiamo parlato in questi mesi. C’erano solo due educatori delle cooperative che gestiscono in appalto i servizi sociali”, denuncia Catania.

Da parte della Giunta nessuna replica, mentre Riccardo De Corato parla di “modello Cinisello” da esportare anche a Milano. “Nell’hinterland si è potuto sgomberare un immobile occupato e pericolante. Perché nel capoluogo ci sono ancora dieci stabili comunali occupati, in mano di no global, antagonisti e anarchici?”, ha chiesto il deputato di Fratelli d’Italia. 

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