CECILIA DANIELE
Cronaca

Un torneo nel nome di Federico Castellin, il barista milanese ucciso dal Covid a 34 anni: “Il tuo sorriso sempre con noi”

Cinisello Balsamo, la tragedia durante la prima drammatica ondata: è una delle più giovani vittime della pandemia in Lombardia. Gestiva un bar in centro, dove era molto conosciuto e apprezzato. Il ricordo della moglie Anna: “Era una persona buona, impossibile non volergli bene”

Federico Castellin sorridente insieme alla moglie Anna

Federico Castellin sorridente insieme alla moglie Anna

Cinisello Balsamo (Milano), 17 marzo 2024 – Il sorriso aperto, accogliente. Che faceva sentire subito tutti a casa. E quella capacità – innata – di entrare nel cuore delle persone. A Cinisello Balsamo, la sua città, tutti conoscevano Federico Castellin. Con la sua famiglia per anni aveva gestito il tabacchi del quartiere Borgomisto, poi l’avventura professionale che ha fatto rinascere lo storico bar della centralissima piazza Gramsci. Un sogno realizzato, proprio mentre si concretizzava la gioia più grande: diventare papà. Federico è una delle più giovani vittime della prima drammatica ondata di Covid: è morto a soli 34 anni, il 27 marzo 2020, in una Milano deserta e irriconoscibile, nel silenzio assordante del lockdown. Oggi, alla vigilia della quarta giornata in memoria delle vittime del Coronavirus, la città ha voluto ricordare – con il sorriso – il suo “Fede”, attraverso un torneo di volley, il primo “Memorial Federico Castellin”.

L’idea del torneo di volley under 14 è nata da CbComm, l’associazione dei commercianti di Cinisello Balsamo, alla quale Federico aveva aderito e di cui era parte attiva . A margine del torneo anche la consegna, alla presenza del sindaco Giacomo Ghilardi, di due targhe per ricordare il giovane: una alla moglie e al figlio (che oggi ha cinque anni), l’altra ai genitori. La scomparsa del commerciante ha lasciato un profondo segno della comunità: “La città ci ha sempre dimostrato grande affetto – ricorda Anna Desiderio, compagna di una vita e moglie di Federico -. Non ci hanno mai lasciati soli, ci hanno sempre sostenuti e supportati”.

La consegna delle targhe nella foto postata su Facebook dal sindaco Giacomo Ghilardi
La consegna delle targhe nella foto postata su Facebook dal sindaco Giacomo Ghilardi

Domani, 18 marzo, l’Italia ricorderà tutte le vittime del Covid. “Quattro anni dopo lo scoppio della pandemia chi non ha vissuto un lutto conserva la memoria delle persone ma fa più fatica a ricordare quello che è successo, come e perché è successo – sottolinea -. Sono stati momenti duri e a volte c’è la tendenza a negare, ad andare avanti”. Ma chi, come Anna, ha perso qualcuno di caro in quei giorni terribili e surreali, non può e non vuole dimenticare. 

“Per me è stato molto importante entrare in contatto con altre persone che stavano passando quello che stavo vivendo io – racconta Anna -. Attraverso i social si è creato un gruppo, ‘Unite dall’amore’. Siamo tutte vedove Covid, di diverse età e provenienti da ogni parte d’Italia. A catena, ci siamo trovate su Facebook. All’inizio è stato difficile ma poi si è trasformato in un vero e proprio gruppo di mutuo soccorso. Siamo molto legate, ci siamo rese conto che le nostre sono perdite molto difficili, diverse. Perché non abbiamo potuto essere presenti, assistere le persone. Abbiamo raccontato le nostre storie in un libro, “Mariti con le ali”. Il gruppo è stato uno stimolo per ricominciare. Anche a partire dai piccoli gesti: uscire, truccarsi, cucinare qualcosa di particolare”.

Oggi un’occasione speciale, per ricordare Federico nella sua città: “Fede era solare, intraprendente, ‘caciarone’. Una persona buona. Era impossibile non volergli bene – ricorda Anna -. Siamo felici di questo evento, per noi come famiglia è una opportunità per ringraziare la comunità per la vicinanza, per restituire parte del calore che abbiamo ricevuto in questi anni”.

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