
L’assemblea dei lavoratori milanesi con i sindacati
Milano, 7 luglio 2018 - Un cadavere rimasto per giorni in ospedale, perché non c’erano posti disponibili al cimitero Maggiore di Milano. Ai familiari della donna deceduta, che abitano in via Novara, era stata proposta l’inumazione a Greco, dall’altra parte della città. Loro si sono opposti e infine, dopo giorni di attesa e solleciti negli uffici comunali di via Larga, è stato trovato uno spazio al Maggiore. La vicenda, riferita dai parenti alla Cisl nelle scorse settimane, si è risolta dopo diversi giorni. Un caso «al limite» che però, secondo il sindacato, «denota il collasso dei servizi funebri» perché «il personale è insufficiente per garantire i servizi». L’altro giorno i dipendenti si sono riuniti in assemblea, con i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Csa che, al termine, hanno chiesto un incontro al Comune. «Abbiamo dato il via a 15 nuove assunzioni - replica Palazzo Marino - e il personale aggiuntivo entrerà in servizio entro luglio». Si tratta di operai di categoria B1 - rende noto l’assessorato ai Servizi civici guidato da Roberta Cocco - assunti a tempo indeterminato attingendo nella lista dei disoccupati iscritti al Centro per l’impiego. Attualmente, denunciano i lavoratori, «il personale è talmente ridotto che per le inumazioni ci sono solo tre squadre per sette cimiteri».
Numeri che garantiscono solo 11 inumazioni al giorno, mentre le altre restano in lista d’attesa. Quando tutte le squadre sono al lavoro, quindi, una parte dei cimiteri resta scoperta. I cimiteri piccoli, inoltre, «il sabato pomeriggio non fanno inumazioni». Il problema, spiega Stefano Mansi, sindacalista della Cisl Fp Comune di Milano, «è legato al blocco delle assunzioni» e del turnover, e al taglio degli straordinari. «L’età media dei lavoratori nei servizi funebri supera i 55 anni - sottolinea - e la scarsità di personale si ripercuote sulla qualità dei servizi essenziali per i cittadini, in un settore delicato.
Quando muore un parente non c’è certezza sull’orario e sulla data della sepoltura». Hanno partecipato all’assemblea impiegati di via Larga, operai e custodi dei sette cimiteri di Milano, Monumentale compreso. Parlano di «difficoltà nella gestione del sistema», scarsa manutenzione e pochi controlli sui servizi dati in appalto, dove «gli extracosti abbondano anche per eventi facilmente prevedibili, come il ripristino delle piante nei campi di sepoltura, non inseriti nel bando di gara». Segnalano problemi al nuovo sistema informatico, appena inaugurato e «costato decine di migliaia di euro». Per questo chiedono un incontro urgente a Palazzo Marino. Le situazioni più critiche, tra quelle evidenziate, al cimitero di Greco, al Maggiore e al Monumentale. Il Comune ha varato un piano per il rilancio del Monumentale anche per le visite dei turisti alle tombe storiche ma, spiega Mansi, «c’è un solo addetto, di 60 anni, che non parla inglese». Situazioni già segnalate in passato al Comune, che ora corre ai ripari con un piano per l’inserimento di nuovo personale che dovrebbe portare una boccata d’ossigeno.