Ciclisti travolti nell’angolo cieco, il Comune ha scelto: camion in Area B solo con i sensori

Delibera di Giunta entro l’estate: gli autotrasportatori avranno tempo fino a fine anno per adeguarsi. Controlli con la registrazione delle targhe. L’assessora Censi: "Soluzione per la città il prima possibile"

Ciclista investita: la protesta su due ruote davanti alla biblioteca Sormani

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Milano – Va chiarendosi il percorso attraverso il quale il Comune intende introdurre l’obbligo dei sensori anti-angolo cieco a bordo dei camion che entrano in città. Una misura che si è resa necessaria per effetto del ripetersi di incidenti che hanno causato la morte di ciclisti: quattro solo negli ultimi sei mesi. E tutti accomunati dalla stessa dinamica: il conducente del mezzo pesante che, proprio per la mancanza di una visuale completa, non si accorge del ciclista che pedala a lato e lo travolge lasciandolo privo di vita sull’asfalto. L’obiettivo della Giunta – ora – è quello di approvare entro l’estate una delibera che preveda l’obbligo di avere a bordo tali sensori, qualora si intenda entrare in Area B, pena l’impossibilità di accedervi in orario diurno.

Una volta approvato tale provvedimento, si lascerà agli autotrasportatori qualche mese di tempo per adeguarsi, poi, alla fine del 2023, il divieto sarà di fatto in vigore. Queste, perlomeno, l’intenzioni di Palazzo Marino. Quanto alla modalità di verifica del possesso dei sensori, l’ipotesi più plausibile è procedere alla registrazione delle targhe dei mezzi pesanti che ne sono dotati in modo da poter riconoscere chi accede ad Area B senza esserne provvisto.

Il passo avanti verso la nuova norma, già inserita dall’Ue in una direttiva che varrà dal 2024, si è avuto ieri durante un incontro tra l’assessora comunale alla Mobilità, Arianna Censi, e i rappresentanti degli autotrasportatori. "Un incontro positivo e costruttivo con tutti i soggetti interessati, in seguito alla decisione dell’amministrazione di arrivare all’obbligo di dotare i mezzi pesanti di sensore per l’angolo cieco – dichiara Censi –. L’obiettivo è arrivare, anche con la loro collaborazione, ad una proposta definitiva tra poche settimane".

"L’ipotesi su cui sta lavorando Palazzo Marino – si legge nella nota diramata dal Comune – è quella di associare la nuova norma ad Area B e al complesso sistema di registrazione dei mezzi circolanti che è già attivo e implementabile nel corso del tempo. L’orientamento, a fronte di una mancanza di normativa nazionale (tradotto: l’obbligo di sensori non è previsto dal Codice della Strada ndr ), è quindi quello di legare l’obbligatorietà della dotazione per i veicoli, o complessi di veicoli, con lunghezza superiore 12 metri negli orari in cui è attiva la disciplina della ZTL".

Già dal 25 febbraio 2019 i veicoli con lunghezza superiore ai 12 metri, per ottenere la deroga al divieto di accesso e circolazione devono obbligatoriamente registrarsi al servizio on-line Area B. A sistema oggi risultano registrati circa 13mila veicoli. È ovvio che una normativa del genere deve trovare anche un mercato pronto a rispondere alle domande che arriveranno. Per questo un’altra delle possibilità allo studio, per dare tempi certi, ma offrire anche la possibilità a tutti di adeguarsi, è quello di legare l’ingresso in Area B alla certificazione dell’acquisto del sensore, nel caso ci fossero ritardi nella produzione.

Ad ogni modo il Comune si è impegnato a inviare ai presenti al tavolo una proposta, affinché tutti possano contribuire con suggerimenti o approfondimenti per arrivare poi alla versione definitiva tra qualche settimana. "Ci siamo impegnati con la città a fornire nel minor tempo possibile una soluzione. E l’incontro di oggi (ieri ndr) e la disponibilità ricevuta sono già una garanzia" conclude Censi. "I sensori sono utili – commenta Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio –, ma è importante capirne i costi e le disponibilità. Noi collaboreremo".

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