LAURA LANA
Cronaca

"Ciao Sofia, tu sei ancora tra noi". Pensieri e parole in un diario social

Uccisa dall’ex fidanzato, il Da Vinci ha proposto di intitolare l’auditorium a lei e alle vittime di femminicidio. Il sindaco Zanelli: "Abbiamo detto sì, ma serve il nullaosta". E le iniziative per ricordarla non si fermano.

"Ciao Sofia, tu sei ancora tra noi". Pensieri e parole in un diario social

"Ciao Sofia, tu sei ancora tra noi". Pensieri e parole in un diario social

"Ciao Sofia, è la terza lettera che ti scrivo. Non è possibile che sono già 8 mesi che sei volata in cielo, ma la tua presenza è ancora qui. Parlo al presente, perché tu ci sei ancora. Sei una ragazza stupenda, che ha sempre il sorriso stampato sul volto, che lotta e non si arrende mai. Questo mondo ingiusto, questo mondo con troppa cattiveria verso le persone più buone. Adesso qui, per le persone a te care, è tutto più buio". Gli studenti dell’istituto superiore "Leonardo Da Vinci", gli amici, i compagni dell’oratorio di Sofia Castelli continuano a scrivere i loro pensieri e le loro lettere su questo diario social, nato poco dopo la sua scomparsa. E, ancora, non riescono a darsi una spiegazione di quanto accaduto lo scorso luglio. "Sono passati mesi e ancora mi sveglio ogni mattina alle 5,30 e rivivo nella mia mente quei momenti raccontati dai giornali - si legge in un’altra lettera -. Ogni volta cerco di pensare a cosa avrebbe potuto evitare l’accaduto. Ogni volta per un attimo penso che non può essere davvero accaduto. Il dolore è davvero troppo grande, ma so che vuoi che tutti smettano di soffrire e provino a vedere te in ogni alba, in ogni farfalla e sentirti vicino". L’istituto Da Vinci ha proposto di intitolare l’auditorium a Sofia e a tutte le vittime di femminicidio. "Questa proposta è stata presentata anche a noi e abbiamo ovviamente dato parere favorevole - commenta il sindaco Stefano Zanelli -. Ora è però l’ufficio provinciale scolastico che se ne sta occupando con la Prefettura, perché c’è bisogno di un nullaosta non essendo passato il tempo necessario, per legge, per l’intitolazione". Per tutti questi mesi studenti e docenti hanno continuato non solo a ricordare Sofia, ma a educare e formare i più giovani con il progetto "Un anno con Sofia".

"Si tratta di un ciclo di incontri nell’ambito dell’educazione all’affettività e nel contesto delle diverse iniziative sulla prevenzione ed eliminazione del femminicidio - spiega la scuola superiore -. Abbiamo incontrato esperti e abbiamo aperto l’iniziativa a tutto il territorio". Nell’auditorium sono arrivati Franco Nembrini a parlare di amore e possesso, a partire dal quinto canto della Divina Commedia, don Claudio Burgio, cappellano del carcere minorile Beccaria e fondatore dell’associazione Kayròs, che ha esporato la violenza nei giovani, e la famiglia Vecchiato e Ronchi che ha portato la testimonianza di chi da anni si occupa di accogliere bambini abbandonati in attesa di adozione.