
di Monica Autunno
"È proprio quando non resta che silenzio che si alza la parola di Dio". Ieri pomeriggio, nella chiesa del Cristo Risorto, Cassano d’Adda ha salutato Fabio Mancini, “Mancio”, 21 anni soltanto, morto nel tragico incidente stradale di sabato 20. Chiesa e oratorio che lo hanno visto crescere. Le parole di don Simone Duchi, vicario parrocchiale, a cercare un conforto per la mamma, il padre e il fratello maggiore Simone, stretti forte gli uni agli altri, e seduti in prima fila, accanto al feretro. Una cerimonia sobria, riflessiva. Così ha voluto la famiglia di Fabio. Che ha chiesto, in luogo dei fiori, offerte alla società calcistica Pierino Ghezzi, la “seconda famiglia” di Fabio per molti anni: sulla bara la sua ultima maglia gialloblu. La seconda famiglia che, nelle ore successive alla tragedia, aveva scritto in un commosso post "ti abbiamo visto bambino, avremmo voluto vederti diventare un uomo, e godere ancora del tuo sorriso". Una chiesa gremita per la funzione: i tantissimi amici del giovane, centinaia di cassanesi a portare la propria commossa partecipazione al dolore della famiglia. Sulla ringhiera del sagrato un lenzuolo bianco e una scritta: "Per sempre sarai in un sorriso inaspettato". Intorno alla scritta tanto spazio, per consentire agli amici di lasciare la firma e un pensiero. Un grande silenzio sul piazzale prima della funzione: "È il silenzio che sentiamo dentro di noi. Quali parole potremmo mai dire per Fabio? Quali parole per i suoi familiari? Ma è qui e ora che deve parlare la fede".
Fabio che amava la vita, strappato via nel pieno della giovinezza. "Di fronte alla scelta che Dio ha fatto non possiamo che credere. E cambiare prospettiva. Per noi, qui, Fabio è il prima, il passato. Ma al cospetto di Dio è presente ed eternità". Il corpo del giovane era stato restituito alla famiglia alla fine della settimana scorsa, dopo l’autopsia, disposta dalla Procura e tenutasi nei giorni scorsi. Il dramma alle 4 del mattino di sabato 20 novembre, sulla provinciale 104, fra Cassano d’Adda e Truccazzano. C’era Fabio, che era con un amico, alla guida della sua utilitaria, quando all’improvviso l’auto ha sbandato, carambolato sulla strada, abbattuto una siepe che separa lo stradone da una ciclabile e si è ribaltata nel campo. Nulla da fare per il giovane calciatore: soccorso e portato in ospedale, è deceduto quasi subito. È ancora ricoverato e se la caverà invece l’amico ventinovenne che viaggiava con lui sull’automobile. Tutta la città, da dieci giorni, è in lutto.