Chiuse le indagini sui crediti Mps, cinque indagati tra cui la banca

Gli ex vertici Profumo, Viola e Tononi più un dirigente. Stralciate le posizioni di. Bariatti, Morelli e Falciai

La procura della Repubblica di Milano ha chiuso le indagini preliminari sul filone d’inchiesta dei crediti deteriorati del Monte dei Paschi e gli accantonamenti e rettifiche nei bilanci dal 2014 al 2016 della banca. E’ stato il procuratore Marcello Viola a comunicare la chiusura dell’inchiesta, atto che può preludere alla richiesta di un rinvio a giudizio degli indagati. Ne restano solo 5, rispetto ai 10 che erano stati iscritti al registro. Oltre agli ex vertici Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, l’ex presidente Massimo Tononi, oggi alla guida di Banco Bpm, l’ex dirigente Arturo Betunio e la stessa banca, iscritta in base alla legge sulla responsabilità amministrativa degli enti.

Stralciate, invece, per una richiesta di archiviazione da parte della procura, le posizioni dell’ex presidente del collegio sindacale Paolo Salvadori, dell’ex amministratore delegato Marco Morelli, degli ex presidenti Alessandro Falciai e Stefania Bariatti e dell’ex dirigente Nicola Clarelli. Coinvolti nell’inchiesta per un ampliamento temporale dell’analisi sui crediti deteriorati, che aveva portato al paradosso di indagare Stefania Bariatti per essere stata presidente per una dozzina di giorni nel 2017, e l’ad Morelli, che aveva varato un piano di rettifiche sui crediti, con 8,4 miliardi di euro di accantonamenti.

Una vicenda delicata, con la novità della chiusura indagini 24 ore dopo l’assemblea degli azionisti. Il filone di inchiesta sui crediti deteriorati era stato aperto dal gip Guido Salvini, che aveva rigettato la richiesta di archiviazione dei tre pm. Da lì è arrivata la mastodontica perizia Bellavia-Ferradini, oltre 6 mila pagine, disposta per verificare la corretta contabilizzazione delle rettifiche in base ai risultati di tre ispezioni di Bankitalia e Bce tra il 2012 e il 2017. I due professionisti avevano concluso che, tra il 2012 e il 2015, il Monte dei Paschi non aveva contabilizzato tempestivamente nei bilanci rettifiche su crediti per 11,42 miliardi di euro. Altra consulenza a maggio, dei commercialisti Stefania Chiaruttini e Luca Minetto, disposta dai nuovi pm Fontana e Cavalleri. Gli inquirenti hanno avuto così tutti gli elementi per la chiusura dell’indagine. Anche se sull’udienza pesano le incognite delle elezioni al Csm. "Sono tranquillo. Ho operato correttamente, nel pieno rispetto del mutevole quadro normativo e sempre nell’ambito di un proficuo e condiviso confronto con le Autorità di controllo" è stata la reazione di Profumo.

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