
Pendrive in via Santa Croce
Milano, 27 novembre 2015 - Un sistema di file sharing offline (tradotto: un modo per scambiarsi file senza essere connessi a una rete) non è un ossimoro. Esiste in diverse città del mondo e, fino a qualche mese fa, anche a Milano. Non è una storia di «smanettoni», ma si tratta di un progetto quasi «romantico» creato dall’artista berlinese Aram Bartholl. In breve. Sparse per il globo ci sono delle chiavette Usb incastonate nei posti più disparati: tra i muri degli edifici, nella corteccia degli alberi e in alcuni casi anche nei marciapiedi. Sono pubbliche: ognuno può collegare il proprio computer e scaricare o condividere file. Il progetto è nato nel 2010 quando Bartholl ha murato una chiavetta in un parete di New York e ha postato una fotografia su Flickr. L’idea ha avuto successo dopo quella ne sono state installate altre 1.603, per un totale di circa 10 terabyte di spazio.
Il progetto prese piede anche a Milano. Nel 2011 ne furono posizionate quattro: in Ripa di Porta Ticinese, alle Colonne di San Lorenzo, in via Foro Bonaparte e via Massella. Nel 2012 se ne aggiunse un’altra in via Palestro e nel 2014 l’ultima: in via Santa Croce. Totale: 6 chiavette per 22 gigabyte. Fino a giovedì 26 novembre DeadDrops.com segnalava che tre delle chiavette posizionate era in funzione. Incuriositi ci siamo messi sulle tracce dei «drops» per scoprire cosa avessero condiviso i Milanesi. Mappa alla mano ci siamo recati in tutti i punti in cui erano stati installati, ma purtroppo nessuna chiavetta ha superato l’esame del tempo. In tutti e tre i casi i connettori sono stati rotti — probabilmente accidentalmente — in malo modo. In questo modo Milano ha perso la sua romantica «rete senza fili» e tutto ciò che in essa era contenuto.