
Smantellata una banda di ladri foggiani: sono accusati di 17 raid in pochi mesi. Tre colpi nella notte del 19 settembre tra Cassolnovo, Mortara e Gudo Visconti. .
"Quanti lavori abbiamo fatto martedì? A lavorare a Milano. Siamo arrivati dall’autostrada con i compagni, stavamo tirando, a Milano due botte, a Milano". La banda dei bancomattari foggiani si è spinta fino al Nord per compiere i suoi colpi con la tecnica della "marmotta", facendo esplodere gli sportelli e razziandone il contenuto: solo nella notte del 19 settembre, i ladri sono entrati in azione per tre volte in altrettanti Comuni al confine con la provincia di Pavia, riuscendo a portare via soldi in due casi. L’analisi dei loro spostamenti ad altissima velocità, a bordo di una Maserati Levante, ha mappato una serie iniziata alle 2.55 a Cassolnovo, proseguita alle 3.15 a Mortara e terminata alle 3.41 a Gudo Visconti. I particolari del raid emergono dall’ordinanza del gip del Tribunale di Foggia Francesca Mannini, che, pur non convalidando i provvedimenti di fermo degli otto presunti componenti della gang, ha comunque disposto per tutti la misura cautelare del carcere.
In manette è finito, tra gli altri, il quarantatreenne Angelo Pallotta alias "lo Zio", accusato di aver orchestrato diciassette assalti nel giro di pochi mesi. È stato proprio lui, intercettato dai carabinieri del Comando provinciale dauno guidato dal colonnello Michele Miulli, a ricostruire al telefono con alcuni complici l’esito della trasferta lombarda. "Hai capito quanti chilometri abbiamo fatto, e quello si prende veleno per 120 chilometri – le frasi captate dai militari –. Hai capito quanti chilometri abbiamo fatto noi ieri. Noi abbiamo fatto 200 chilometri ieri, per andare a lavorare. Da Torino ad andare a Milano con l’autostrada, e tu prendi veleno per 100 chilometri, 80 chilometri, non mi hai capito a me...". E ancora: "Bisogna organizzare come facciamo là, con le cuffie, con l’autista che... il jammer nella macchina, le cuffie nelle orecchie, così tutti parliamo in diretta... parliamo in diretta, oh, tutti con le maschere, tutti vestiti uguali, tutti uguali, ci vogliono tre... quattrocento euro di roba ogni volta... quattro persone? Quattro persone uguali, giubbotti uguali, maschere uguali, là scendiamo, siamo tutti uguali".
Il primo assalto è andato in scena alle 2.55 alla filiale della Banca di Desio e della Brianza di Cassolnovo, quando quattro uomini a volto coperto hanno cercato di forzare il bancomat, senza riuscirci. Poco male. Il gruppo è spuntato venti minuti dopo all’Intesa Sanpaolo di Mortara: lì l’inserimento di una prepagata nello sportello ha aperto la strada all’inserimento della "marmotta" e alla successiva esplosione, che ha fruttato a Pallotta e soci 8.585 euro. Non è finita. Sì, perché, ventisei minuti dopo, è avvenuto il terzo blitz, alle Poste di Gudo Visconti: bottino di 36.630 euro. Ai militari, la direttrice di sede ha riferito che il giorno prima un uomo mai visto prima, spacciatosi per un collega dell’ufficio di Cesano Boscone, aveva chiesto alcuni toner ai dipendenti in servizio. Un comportamento che aveva insospettito la donna, anche perché lo sconosciuto si era attardato a scrutare con attenzione la posizione di uffici e cassaforte. Era il sopralluogo prima dell’azione.
Nicola Palma