Stangata alla Cgil, multa da 30mila euro per una mail inviata dopo la revoca del consenso

Milano, reclamo di un utente all’Authority per la privacy. La difesa del sindacato: "Database e mailing list si aggiornano in tempi diversi". Ma scatta la sanzione del Garante

Cgil sanzionata per una mail

Cgil sanzionata per una mail

Una delle mail più care della storia. Una mail da 30mila euro. A pagare la sanzione sarà il Centro autorizzato di assistenza fiscale della Cgil Lombardia, multato nei giorni scorsi dal Garante della privacy. La vicenda ha inizio il 15 febbraio 2021, quando un utente invia al Caaf del sindacato un’istanza di revoca del consenso prestato per il trattamento dei suoi dati personali "per finalità di comunicazione commerciale o di invio di materiale promozionale". Otto giorni dopo, il Caaf comunica di aver "provveduto a revocare i consensi". Tutto finito? No, perché all’utente arriva nei giorni successivi "una ulteriore e-mail avente contenuto promozionale". Il 27 marzo 2021, l’uomo presenta un reclamo al Garante per la protezione dei dati personali, che a sua volta chiede conto al Caaf di quanto accaduto.

Il 23 giugno, il centro di assistenza fiscale della Cgil dà risconto alla richiesta, spiegando in primo luogo di aver "provveduto tempestivamente a cancellare il nominativo dal database contenente gli indirizzi di posta elettronica impiegati nella mailing list della newsletter". Da via Palmanova aggiungono, però, "il database e la mailing list hanno due tempi di aggiornamento diversi e tra loro indipendenti": il primo "viene modificato immediatamente, appena ricevuta la richiesta di revoca del consenso, eliminando i dati al suo interno"; la seconda, "aggiornandosi, adatterà il proprio contenuto affinché gli indirizzi di posta elettronica presenti nel database coincidano con quelli all’interno della stessa mailing list".

Ecco la spiegazione di quell’inivio di troppo: "Questa modalità asincrona – conclude la Cgil – ha presumibilmente provocato un errore tecnico, da cui poi è risultato l’invio non desiderato della newletter contestata". In un’ulteriore memoria difensiva, datata 18 novembre 2021, il sindacato aggiunge di aver predisposto "un sistema di disiscrizione automatica alla newsletter, in modo da semplificare il procedimento e garantire una maggiore efficienza del sistema": in sostanza, è stato inserito un nuovo link che permette all’utente di eliminare la sua mail in automatico. Un accorgimento che servirà solo a mitigare la sanzione, non a scongiurarla.

A valle degli accertamenti e tenuto conto dell’assenza di precedenti violazioni, del "grado di cooperazione fornito" e delle "misure adottate per evitare il ripetersi di analoghe situazioni", il Garante Pasquale Stanzione ritiene accertata l’illiceità del trattamento dei dati personali, "perché privo di un’idonea base giuridica", e fissa l’ammontare della multa a quota 30mila euro. Ora il Caaf Cgil Lombardia ha trenta giorni per pagare o fare ricorso.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro