ALESSANDRA ZANARDI
Cronaca

Cerro al Lambro, controlli di vicinato. Premio al pioniere della sicurezza

Cittadini e forze dell’ordine in campo, la benemerenza a Cordone: il via nel 2016 con 6 gruppi, oggi sono 23

Il Cerro d’oro a Leonardo Cordone consegnato dal sindaco Gianluca Di Cesare

Il Cerro d’oro a Leonardo Cordone consegnato dal sindaco Gianluca Di Cesare

Il papà del controllo del vicinato, referente locale dell’omonima associazione, è stato premiato col Cerro d’oro, la benemerenza conferita dal Comune. Leonardo Cordone, 77 anni, è stato un pioniere del concetto di sicurezza partecipata, che vede i cittadini collaborare con le forze dell’ordine nel monitoraggio del territorio. Quando ha iniziato ad interessarsi dell’argomento, nel 2015, il controllo del vicinato era un esperimento quasi pionieristico.

"Ne avevo sentito parlare, così cercai di creare alcuni gruppi a Melegnano, dove ai tempi ero presidente di un comitato di zona. L’esperimento, però, non attecchì - racconta -. Provai allora a Cerro al Lambro, dove trovai subito terreno fertile. Nelle piccole realtà si è più sensibili al tema della sicurezza. Partimmo all’inizio del 2016 con 6 gruppi, già operativi". In breve tempo i numeri sono cresciuti, fino ad attestarsi su quelli attuali: 23 gruppi, per un totale di 250 famiglie coinvolte. Non poche, per un Comune di 5mila abitanti. I coordinatori? Soprattutto donne. E così, nel 2019 il caso di Cerro, coi suoi guardiani naturali del territorio, è diventato anche oggetto di studio da parte di tre laureandi del corso di sociologia dell’università Cattolica di Milano. Ma come si attiva l’ingranaggio? Se in paese viene notato qualcosa di sospetto, i gruppi fanno partire il passaparola: così, se serve, vengono allertati anche polizia locale e carabinieri. È questo il meccanismo attraverso il quale i cittadini concorrono ad aumentare la sicurezza, da quella reale a quella percepita. "Negli anni abbiamo contribuito a sventare truffe e raggiri, mettendo in guardia da sedicenti tecnici della luce, dell’acqua e del gas - ricorda Cordone -. Una volta un mio vicino di casa, opportunamente istruito, è riuscito ad evitare di cadere vittima di una finta operatrice dell’Enel".

Sicurezza, dunque, ma anche coesione sociale e mutuo aiuto. "È questo il valore aggiunto del controllo del vicinato, che punta a rafforzare le relazioni sociali all’interno dei quartieri - prosegue il referente del progetto -. Il prossimo passo: vorremmo andare nelle case degli over80 per metterli in guardia dalle truffe. Gli anziani e le persone fragili si confermano i bersagli privilegiati dei malintenzionati. Tra gli obiettivi per il futuro ci sono anche la creazione di un tavolo per la sicurezza e la possibilità di una videosorveglianza partecipata, in virtù della quale mettere a disposizione delle forze dell’ordine le immagini delle telecamere private, in caso di reati".