Centrale nucleare a Milano, Sala boccia Salvini: “Forse è una battuta”

Duro l’assessore Maran: “Pazzesco proporla in un'area urbana di 4 milioni di abitanti”

Matteo Salvini

Matteo Salvini

Milano – “È pazzesco che il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, voglia che la prima centrale nucleare d'Italia sia a Milano in una delle città più dense d'Europa, con un'area urbana di 4 milioni di abitanti”.

Lo afferma Pierfrancesco Maran, assessore alla casa e ai lavori pubblici del Comune di Milano. “Si tratta di una proposta assurda e insensata - sottolinea – che affronta con grande superficialità una discussione su un tema delicato. Una delle regole base a livello internazionale per la scelta dei siti nucleari - conclude Maran - è la bassa densità di popolazione”. 

Boccia l’ipotesi, seppure con toni meno duri, anche anche lo stesso sindaco di Milano, Beppe Sala. "Non so se è una battuta o se è realtà - ha detto – è chiaro che non è certamente nei nostri programmi. Diciamo che da qui al 2032 (l’anno indicato da Salvini, ndr) la vedrei dura, pensando e sperando di governare fino al 2027. Non sarei favorevole per una serie di motivi – ha detto – non voglio essere ideologicamente contrario a ogni forma di energia che non sia solo alternativa, ci mancherebbe altro. Non lo vorrei essere né politicamente né pragmaticamente, anche nel mio ruolo da azionista di A2A. Credo che si debbano trovare delle vie di equilibrio. Per esempio, noi stiamo spingendo A2A a fare business, a riconvertirsi in maniera significativa. Ci vuole buon senso”.   

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