SIMONA BALLATORE
Cronaca

I primi cento anni del liceo Vittorio Veneto. Dal seminterrato del classico all’intelligenza artificiale

È stato il primo scientifico di Milano, nato sotto l’ala del Berchet di via della Commenda. Dalle sue aule sono passati premi Nobel (il fisico Giacconi) ma anche sportivi e politici

La classe femminile nell’aula di chimica negli anni ’40

La classe femminile nell’aula di chimica negli anni ’40

Milano – Il primo liceo scientifico di Milano compie cent’anni: è il Vittorio Veneto, nato sotto l’ala del classico Berchet. "La prima campanella suonò nell’anno scolastico 1923/24, a seguito della Riforma Gentile – ricorda Pierfrancesco Fodde, che insegna da 34 primavere al Vittorio Veneto –. Le classi erano ospitate nel seminterrato di via della Commenda". Ma gli spazi man mano divennero stretti. E così ecco una prima sede “vera“ nel cuore di Milano, vicino a via Torino e nel 1956 quella attuale, in via De Vincenti, zona Lotto, dove 1.500 studenti sono accolti oggi in 56 classi.

L’osservatorio astronomico del liceo scientifico Vittorio Veneto
L’osservatorio astronomico del liceo scientifico Vittorio Veneto

Tra i diplomati eccellenti del Vittorio Veneto spicca pure un Nobel per la Fisica: Riccardo Giacconi, classe 1931, il papà dell’astronomia a raggi X, scomparso nel 2018. Studiò qui anche il fotografo Oliviero Toscani. "E abbiamo avuto una grande tradizione sportiva – sottolinea Fodde –: la squadra di pallavolo del Vittorio Veneto negli anni Cinquanta era in Serie A". Si diplomò tra queste aule anche Claudio Galli, centrale azzurro della "Generazione dei fenomeni" della pallavolo. Tra atleti, architetti, ingegneri, avvocati e medici che hanno mosso i primi passi dal liceo di via De Vincenti, non mancano i politici, da Giulio Gallera a Paolo Romano, per citare due nomi e la “par condicio" a scuola.

Storia e avanguardia si sfogliano nella collezione di oggetti e strumenti antichi, curata dalla professoressa Elena Servida col progetto VVilMuseo - legato anche al Museo Nazionale delle Scienza e della Tecnica - che custodisce veri gioielli, tra il pendolo di Foucault e la vite di Archimede. Ieri si sono aperte qui e tra i laboratori nati con il Pnrr le celebrazioni del centenario.

Ricostruisce il passato con uno sguardo al futuro la nuova preside, Mariarosaria Arena: "Cent’anni fa fu istituito il primo liceo scientifico e ci troviamo anche oggi in un momento di grande trasformazione: siamo partiti con l’orientamento in maniera strutturata, ci candidiamo ancora ad essere d’avanguardia con progetti come Steam-orienta, che guarda anche all’intelligenza artificiale". Un progetto-pilota che è stato sperimentato quest’anno in due seconde e in una quinta, con un’azione corale dei docenti: con la “a” di arte - tra matematica, scienze e tecnologie - si superano i paletti tra le discipline e si chiude un cerchio.

"Guardiamo ai prossimi cent’anni unendo le dimensioni con la creatività e mettendo al centro la persona – spiega la professoressa Lorella Carimali, che nel 2018 è stata tra i 50 finalisti del Teacher Prize, il premio Nobel per l’insegnamento –. Dobbiamo passare dalla scuola delle risposte alla scuola che insegna a porre domande, per affrontare la complessità. Nell’era dell’intelligenza artificiale c’è un aspetto che resterà a capo delle persone: la responsabilità".

Nonostante il calo demografico cominci ad affacciarsi anche alle superiori, il Vittorio Veneto ripartirà il prossimo anno con una classe in più e con un’altra grande sfida “storica": "Abbattere l’ansia e il malessere degli studenti, per una scuola che sia rigorosa ma accogliente e inclusiva e che veda i ragazzi protagonisti", sottolinea la preside. Al convegno che ieri ha aperto il centenario e che anticipa la festa di compleanno del Vittorio Veneto - in programma il 5 giugno - Enrico Turato ha voluto far sentire la vicinanza del Sottosegretariato alla presidenza del Consiglio dei Ministri: "Siamo determinati a continuare su questa strada, rinnovando il nostro impegno verso l’innovazione e l’eccellenza educativa, affinché il liceo Vittorio Veneto possa continuare a essere un punto di riferimento per la formazione delle future generazioni".

"La formazione scientifica sarà sempre più importante nel mondo che ci attende, come dimostra il dibattito sull’intelligenza artificiale – ha sottolineato anche Giuseppe Bonelli, dell’ufficio scolastico regionale –: il liceo scientifico deve diventare il punto di riferimento delle reti di scuole che sviluppano le competenze Stem, sia in termini progettuali che in termini di formazione continua dei docenti, in collaborazione con le realtà accademiche e con il mondo produttivo. È la prospettiva della rete di cui il Vittorio Veneto è capofila a livello regionale". Che guarda così il nuovo secolo.