Milano, cellulare squilla alla Scala. Chailly: "Risponda pure"

Lo spettatore maleducato e l'aplomb del direttore d'orchestra nel momento di maggiore emozione, il coro “Patria oppressa” tratta dal Macbeth

Riccardo Chailly, direttore musicale della Scala

Riccardo Chailly, direttore musicale della Scala

"Risponda pure, noi riprendiamo dopo". Il maestro Riccardo Chailly non ha perso il suo aplomb, ma dietro l’ironia del direttore musicale della Scala c’era tutto il fastidio per lo spettatore maleducato che lunedì sera ha portato con sé il cellulare in sala, nonostante il regolamento del teatro lo vieti espressamente. Proprio quel cellulare che ha iniziato a squillare mentre i coristi del Piermarini stavano intonando "Patria oppressa" del Macbeth. "Vedete amici – ha proseguito Chailly – siamo in molti in questo grande viaggio verdiano con l’orchestra e il coro della Scala, ma non siamo soli perché stiamo realizzando un’incisione per la Decca (etichetta discografica, ndr) di Londra, per cui saremo ancora molti di più. È una cosa importante: “Patria oppressa” con l’ostinato del telefonino non è possibile". Chiuso il siparietto, con lungo applauso del pubblico, l’esecuzione è ricominciata.

L’episodio dell’altra sera non è un unicum nella storia recente di via Filodrammatici, anzi. Ci sono dei precedenti. Esattamente due anni fa, sempre di lunedì peraltro, la suoneria di uno smartphone aveva interrotto il concerto della Filarmonica con il pianista russo Arcadi Volodos: al terzo squillo, l’artista aveva smesso di suonare, si era girato spazientito verso la platea e aveva allargato le braccia sorridendo, generando l’immediato battimani degli spettatori. Cinque anni prima, ancora di lunedì (e siamo a tre), era stato il maestro Daniel Barenboim a rimbrottare una melomane che ne aveva immortalato la presenza al centro del palcoscenico con una fotografia, con tanto di flash: "La prima sera l’ho ricordato scherzando – esordì serissimo l’allora direttore musicale del Piermarini – le altre ho dovuto ripeterlo. Questa volta lo dico seriamente. Io sono qui per fare il mio lavoro al meglio: come posso, se qualcuno scatta fotografie mentre sto suonando? Lo devo dire proprio: chi fotografa durante è un maleducato". Andando ancor più indietro nel tempo, i veterani scaligeri mettono in fila altri episodi simili, sempre con Barenboim a lanciare occhiate di fuoco. 

 

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