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"C’è segregazione scolastica Ragazzi di periferia penalizzati"

Tra i 450 studenti sostenuti dal progetto QuBì Giambellino di contrasto alla povertà minorile, in cui rientra anche un’attività di coordinamento di una decina di doposcuola, circa la metà frequenta le scuole superiori e si trova a fare i conti, in questi giorni, con gli esami di riparazione. A parlarne è Luca Sansone, referente del progetto finanziato da Fondazione Cariplo.

C’è apprensione per gli esami?

"Il debito scolastico è quello meno preoccupante, in genere viene sanato. Ma c’è poca valorizzazione dei ragazzi. Ci sono insegnanti e scuole che fanno un lavoro stupendo ma il sistema generale è espulsivo. Quasi tutti i nostri ragazzi delle case popolari frequentano gli istituti professionali, qualcuno tenta il tecnico, ma non sono mai nei licei".

Come aiutate questi studenti?

"La scuola è strutturata, come diceva don Milani, per escludere chi fa fatica e tenere dentro chi ce la fa. Noi cerchiamo di sostenere il percorso di studi: ogni ragazzo ha un volontario - sono circa 2300 - che lo segue tutto l’anno. La nostra idea di doposcuola non è tanto quella di aiutarlo a fare i compiti del giorno ma di condurlo all’autonomia, acquisendo motivazione, metodo e capacità di studiare. Deve capire che la scuola è un’opportunità non un obbligo".

Tra i volontari anche altri studenti...

"Sì. Ci sono giovani chiamati a costruire con noi gli interventi, non solo ad attuarli. Col lockdown, ad esempio, abbiamo effettuato distribuzione alimentare a 750 famiglie del territorio. Ci occupiamo infatti di nuclei familiari che vivono in quartieri popolari in stato di deprivazione economica e culturale".

Da due anni promuovete un patto contro la segregazione scolastica col Municipio 6. Ce ne parla?

"Da oltre 10 anni c’è stata la liberalizzazione della scelta dell’istituto rispetto al bacino d’utenza ma così si creano scuole ghetto. L’obiettivo è riequilibrare le classi non solo nella percentuale di stranieri e italiani ma anche di chi ha reddito più alto o basso: la contaminazione è arricchente per tutti. L’idea è che ogni scuola identifichi degli insegnanti referenti affinché partecipino a riunioni della rete che da anni fa da contrasto alla dispersione e segregazione scolastica. Sono passaggi lunghi perché comportano una trasformazione della cultura scolastica".

Che altro tipo di supporto date agli studenti?

"Attraverso la scuola emergono altre difficoltà. I ragazzi fanno assenze per problemi di cittadinanza, perché vedono le famiglie in difficoltà e cercano un lavoro. Abbiamo istituito un Fondo per il diritto allo studio per fornire libri e materiale scolastico a chi non ce l’ha".

L.D.B.