A Milano l’agenzia di casting per cani, gatti, scimpanzé e pitoni / VIDEO

Giulia Pasqualetti addestra e fa ingaggiare gli animali per spot in tv

Giulia Pasqualetti con uno dei suoi gatti

Giulia Pasqualetti con uno dei suoi gatti

Milano, 16 marzo 2018 - Ha sede a Milano una delle più quotate agenzie di casting per animali “attori” e “modelli”. Si chiama Animal Spot ed è diretta da Giulia Pasqualetti: nella sua “scuderia” oltre cento esemplari - tra i quali uno scimpanzé - che vivono ovunque, opportunamente addestrati per il noleggio su un set pubblicitario, televisivo e cinematografico. Ieri due strane coppie, ciascuna formata da un cane e gatto, hanno posato assieme nello shooting per la nuova campagna di Camon, brand di accessori per animali. L’idea dei creativi era trasmettere dolcezza e relax, gli animali sono stati affidati all’agenzia per tutta la giornata. Un Golden Retriever è rimasto impegnato per quattro ore per farsi ritrarre con un bellissimo micio Ragdoll. Mentre il pastore australiano, Spartacus, ha recitato la parte incredibile del fratello della gatta Brandy, di razza europea, addormentandosi con lei. Spartacus che ha 4 anni come la «sorella» e vive a Torino è quasi una star: ha anche girato spot per Euronics e la Banca Popolare di Milano.

La domanda sorge spontanea: come mai non si azzuffano e non scappano di fronte al flash? «Perché gli animali curati dall’agenzia sono educati allo scopo. Il nostro gatto europeo, che di natura è diffidente, sin da piccolo ha avuto contatti con animali, anche cani, e persone. Possiede la giusta personalità, avendo una punta di narcisismo. E poi c’è stato l’addestramento che si basa in generale su quattro principi: empatia, competenza scientifica, pazienza e dolcezza. Il punto di partenza per ogni “trainer” è la consapevolezza che ogni specie ha una sua psicologia: un pappagallo è narciso ed è difficile fargli capire chi comanda. Un cane ama soddisfare l’essere umano. Il gatto agisce sulla base del proprio bisogno. Alla base del lavoro c’è il rinforzo positivo, basato sulla comparsa di uno stimolo positivo quando l’animale assume il giusto comportamento. Il rinforzo basato sul cibo per il gatto funziona solo se è molto piccolo. Su un set meglio un topolino finto o un rumore che catturano la sua attenzione. Con il cane è più semplice: funziona la crocchetta, il gioco e se è davvero preparato è sufficiente la gratificazione verbale del trainer, con un “bravissimo”».

Così – assicura la titolare – gli animali vivono il set «come stress positivo che amplia la loro esperienza e ne rafforza il carattere. È importante che l’animale sia felice nel luogo dove si effettuano foto o riprese: se è frustrato non obbedisce neppure ai comandi. Così come se sta vivendo un periodo di depressione. Deve vivere lo spot come gioco o prova». Pensare che la Pasqualetti veniva da tutt’altra esperienza. «Avevo iniziato una carriera universitaria alla Sapienza di Roma – confessa – dove mi sono laureata in Filosofia. Poi, per una serie di ragioni, ho iniziato a gestire dal 1985 “Animal House”, due pet shop a Milano in via Adige e via Pecchio. Io li definisco un “salotto della natura” dove si matura l’incontro fra uomo e animale, in grado di tirare fuori il meglio in ciascuno. 15 anni fa è nata l’agenzia Animal Spot. Opero non da sola ma con un team formato da “dog trainer”, veterinari e avvocati. Tra i nostri “modelli” figurano non solo cani e gatti ma anche fenicotteri rosa, pappagalli, un elefante di un circo, cavalli, un camaleonte e un pitone albino lungo tre metri e mezzo. L’animale più curioso è forse uno scimpanzé che vive a Parigi…».

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