Caso Genovese, Leali è tornato: "Gli dicevo di cambiare vita"

L’amico dell’imprend itore arrestato per stupro è rientrato da Bali e respinge ogni accusa: "Non sono uno spacciatore"

Daniele Leali e Alberto Genovese

Daniele Leali e Alberto Genovese

Milano, 20 dicembre 2020 -  «Non ho mai ricevuto foto o video di rapporti sessuali, e le analisi sul telefono cellulare di Genovese lo possono dimostrare. La droga? Non sono uno spacciatore, piuttosto invitavo il mio amico a moderarsi e a fare una vita più regolare". Daniele Leali, indagato per spaccio di droga nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto di Alberto Genovese, il “mago delle startup“ accusato di aver violentato una 18enne durante una festa organizzata lo scorso 10 ottobre nel suo appartamento con vista sul Duomo, è rientrato ieri a Milano da Bali, località turistica dell’Indonesia dove era volato "per motivi di lavoro" a metà novembre. E, secondo quanto ha riferito il suo difensore, l’avvocato Sabino Di Sibio, ribadisce la sua innocenza prendendo le distanze dai fatti dell’ormai tristemente celebre Terrazza Sentimento.

All’alba l’atterraggio all’aeroporto di Malpensa, poi un caffè e una passeggiata nel centro di Milano, prima di andare a casa dei genitori. Attende che i pm lo convochino per un interrogatorio, che potrebbe essere fissato dopo Natale. "È pronto a chiarire la sua posizione – spiega l’avvocato – Daniele Leali è estraneo ai fatti, ed è stato coinvolto in questa vicenda a nostro avviso senza motivo". Vocalist e proprietario di un locale a Formentera, il Tipic Club che su internet risulta "chiuso definitivamente", Leali è stato definito il "braccio destro" di Genovese da alcune ragazze ascoltate dagli investigatori della Squadra mobile, che ieri hanno incontrato di nuovo la 18enne violentata dall’imprenditore digitale: un "colloquio tecnico, per chiarire alcuni punti". 

A indicare Leali come la persona che portava piatti di droga agli invitati era stata un’altra ragazza, presente quella sera a Terrazza Sentimento. "È stata l’unica a riferirlo – spiega Di Sibio – fra le 40-50 persone sentite". E la strategia comporta anche una sostanziale presa di distanza dall’amico Genovese: "Il fatto di non aver mai ricevuto foto o video da Genovese è indicativo del tenore dei loro rapporti su questo versante".

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