Milano, caseggiati di via Bolla: 33 milioni per la riqualificazione

La Regione vara il piano di restyling dei due stabili Aler. Incognita sgomberi per quello più grande, lavori da ottobre nel secondo

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La delibera è stata approvata ieri dalla Giunta regionale, come previsto. Adesso i soldi, i tempi e i modi con i quali si dovranno risanare i caseggiati popolari gestiti da Aler in via Bolla sono nero su bianco. Un primo passo dopo anni di attesa, dopo la rissa alla quale, solo 10 giorni fa, ha partecipato una sessantina di persone, dopo il blitz delle forze dell’ordine che ha portato all’allontanamento di 6 famiglie, dopo la decisione di un presidio costante di polizia e carabinieri nel cortile dei palazzi.

Nel dettaglio, la delibera approvata ieri dalla Regione riguarda il caseggiato che unisce i civici 38, 40 e 42 di via Bolla, in totale 156 alloggi, e quello che va dal civico 26 al civico 36, per altri 88 alloggi. Qui si prevede di dirottare in tutto 33 milioni di euro, di cui 32.5 milioni attinti dall’accordo firmato il 7 giugno del 2019 dalla stessa Regione con il Ministero delle Infrastrutture. Aler si fa carico delle attività propedeutiche ai cantieri: dal censimento di chi vive in via Bolla, già concluso, al trasloco delle famiglie. Poi i tempi dei lavori. Per quanto riguarda il caseggiato tra i civici 38 e 42 nella delibera si legge che entro il mese di giugno 2022, quindi entro 10 giorni, Aler Milano effettuerà "la progettazione dell’intervento di riqualificazione integrale" dello stabile e che l’ultimazione dei lavori è prevista entro dicembre 2025. Il punto è quando potranno aprire i cantieri. Perché si possa passare alla fase operativa occorre infatti, come anticipato, liberare tutti gli alloggi dagli occupanti, regolari e no, con titolo o senza. Quanto ai primi, le operazioni di trasloco sono iniziate e quasi concluse. Attualmente – si legge sempre nella delibera – solo due intestatari di contratto d’affitto non hanno ancora accettato il trasloco proposto loro da Aler. Quanto ai secondi si spiega che gli appartamenti occupati abusivamente sono 109 su 244. Fuor di delibera si apprende, inoltre, che i due intestatari di contratto ad oggi reticenti hanno fatto sapere che lasceranno le loro case solo quando assisteranno con i loro occhi allo sgombero di chi non ha alcun contratto d’affitto: un fatto che meglio di altri dà l’idea di quale sia il clima in via Bolla e di quello che in questi anni (non) è successo. Detto questo, la domanda resta senza risposta: non si sa quando gli alloggi saranno liberi dai loro occupanti e quando potranno aprirsi i cantieri. Più semplice definire un cronoprogramma dei lavori per il caseggiato che unisce i civici dal 26 al 36. In questo caso, stando alla delibera, i cantieri apriranno a ottobre 2022 e chiuderanno a dicembre 2023.

Infine le modalità di intervento. Su questo punto la delibera non dice tutto. E, a dire il vero, manco i comunicati della Regione dicono tutto. Motivo? L’onore e l’onere, i documenti e le strategie della progettazione degli interventi sono in capo ad Aler e non all’esecutivo di Palazzo Lombardia. Si tratta proprio di quella progettazione che, come detto, dovrà essere pronta entro la fine del mese in corso, almeno per quello che riguarda il caseggiato da 156 alloggi. In questo caso sarà tenuto buono solo lo scheletro dello stabile, per il resto saranno rifatte le facciate, sostituiti i serramenti, realizzato un nuovo impianto elettrico e installato un impianto fotovoltaico. "Gli alloggi ai piani bassi – si spiega ancora nella nota della Regione – saranno destinati agli anziani ed ai disabili motori". La delibera e i comunicati non dicono che il progetto di Aler, concordato con Regione e Prefettura, prevede un radicale ripensamento interno del caseggiato 38-42 con l’estensione della metratura degli alloggi e lavori di consolidamento del caseggiato finalizzati all’aggiunta di due ulteriori piani in modo da evitare che l’allargamento degli alloggi ne riduca il numero complessivo, attestato a 156, come detto. Solo per questo intervento occorreranno 22,5 milioni. Nell’altro caseggiato si realizzeranno interventi di efficientamento energetico attraverso il bonus 110% o, in mancanza di questo, con soldi della Regione, per un investimento di 11 milioni. Tutto nero su bianco, ora. In attesa dei cantieri. Intanto il Comune pubblica la graduatoria per 650 alloggi (su 9.414 domande) e annuncia il raddoppio della quota di case riservate agli indigenti, portandola al 40%.

mail giambattista.anastasio@ilgiorno.net

 

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