di Giambattista Anastasio Da un lato l’appello del direttore generale di Aler Milano, Domenico Ippolito. Dall’altro la puntualizzazione dell’assessore comunale al Welfare, Lamberto Bertolè. Il giorno dopo il vertice di maggioranza in Regione, prosegue il dibattito sulla sempre più lontana ipotesi di una gestione condivisa delle case popolari, una gestione che unisca Regione e Comune, Aler ed MM. Nel vertice di giovedì, il centrodestra lombardo ha stoppato ogni soluzione che vada a toccare la governance di Aler e ha recapitato al Comune una serie di richieste di collaborazione su temi che, a torto o a ragione, vengono vissuti da Palazzo Lombardia come vere e proprie disparità a danno dell’azienda regionale dell’edilizia pubblica. Da qui è ripartito Ippolito ieri, da qui il suo appello alla politica: "In questa città stiamo attraversando giorni difficili, di grande polemica, che però non servono a nessuno e portano a cadere nel burrone. Lancio un appello, nella mia figura di direttore di Aler, all’assessore comunale Pierfrancesco Maran, al sindaco Giuseppe Sala, al presidente della Regione, Attilio Fontana, e alla politica. Faccio un appello in qualità di tecnico perché oggi la politica con le polemiche non sta facendo un favore alle case popolari: bisogna sedersi ad un tavolo e parlare di problemi". Dopo l’appello, una puntualizzazione: "Arrivare ad una gestione unica significa dare a tutti le stesse possibilità e affrontare per tutti gli inquilini i problemi allo stesso modo. Se invece ci si immagina di dire “siccome tu sei un incapace e un fallito, allora gestisco io“, questo non è un linguaggio per aprire un tavolo". Ogni riferimento ai post pubblicati su Facebook negli ultimi giorni da Sala e Maran è puramente voluto. Ippolito lancia infine una sua proposta: "I soldi (per le case popolari ndr) sono pochi: evitiamo la sovrapposizione delle strutture, cominciamo a risparmiare lì. Di costi ...
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