
di Monica Guerci
Gabriele da 11 anni è senza un lavoro e senza un tetto. Ivan è stato messo in ginocchio dalla crisi innescata dalla pandemia e abbandonato da tutti. Entrambi di Paderno Dugnano, sono i primi due ospiti di "Casa Kalipè" Cascina del Sole a Bollate, l’appartamento di proprietà di Comuni Insieme destinato agli invisibili, ai senza fissa dimora attraverso azioni di "housing first", ovvero dare una casa prima di lavorare anche sull’autonomia. Covid, perdita del lavoro, separazione.
Elenca in quest’ordine le difficoltà contro cui è andato a sbattere Ivan Rufo, 48 anni, ex buttafuori per un’agenzia di sicurezza, quando si è trovato con due sacchi della spazzatura in mano con dentro tutto ciò che gli restava, si è rifugiato in un container dell’ex acquedotto. "Nei momenti più bui tutti mi hanno voltato le spalle", dice. Gabriele, 65 anni ad agosto, dal 2010 è disoccupato. Per lui sono anni vissuti tra cantine, box, una capanna costruita in orto che è stata la sua casa per tanto tempo. "Non ho mai avuto un attimo di scoramento, cocciuto testardo ho sempre avuto speranza", dice. La svolta arriva quando la loro strada si incrocia con il Centro d’ascolto "Il Veliero". Mercoledì scorso la simbolica consegna della chiavi di Casa Kalipè da parte del sindaco di Bollate Francesco Vassallo e del sindaco di Paderno, Ezio Casati, presidente dell’assemblea dei sindaci zonale del garbagnatese. Presenti Luigi Boffi, amministratore unico di Comuni Insieme e rappresentanti della Caritas. "Oggi ai bisogni più estremi sappiamo dare migliori offerte - ha detto Casati -. Questo progetto rende questo territorio un’eccellenza. Mentre parlo mi scorrono davanti i volti di molte persone che hanno necessità di conforto e domani potrò dire loro: “Non sei solo”".
L’ambito di Garbagnate Milanese è tra i 20 ambiti lombardi selezionati per il Fondo povertà nazionale dedicata ai senza dimora. "Il nostro ruolo di amministratori è quello di dare risposte concrete a una emarginazione sociale che spesso non vediamo, la situazione sanitaria lascerà nuove povertà, noi dobbiamo cercare di anticipare azioni, provare appunto a dare risposte. L’augurio è che esperienza come queste siano un punto di partenza verso traguardi sempre più importanti da raggiunge con passo lento e cadenzato", ha detto il sindaco "alpino" Vassallo. Alla Cooperativa Intrecci del Consorzio Farsi Prossimo è stato affidato il lavoro di accompagnamento di queste persone in povertà estrema segnalate dai servizi sociali nell’ambito del progetto "Farsi strada". Ivan e Gabriele, mentre con un tetto sulla testa cercano di ricostruirsi un futuro fanno volontariato, al parco, all’uscita dalle scuole, consegnando pasti a domicilio.